Dovrà essere bravo Bruno Valentini a convincere i colleghi e vicini di casa a sposare l’idea della Grande Siena. Al momento storcono il naso e chiedono approfondimenti sull’ipotesi di unire il capoluogo ai comuni confinanti, cioè Castelnuovo Berardenga, Asciano, Monteriggioni, Sovicille, Monteroni. Proprio il sindaco di Monteroni ha risposto alla proposta lanciata da Valentini sabato scorso sul Corriere fiorentino, dicendo di non essere disposto a pagare i debiti di Siena. “Nessuno chiede questo – ha detto Valentini nell’intervista ad Antenna Radio Esse -, i nostri debiti ce li paghiamo da soli. La proposta, che era già nel mio programma elettorale, è di unirsi, avere omogeneità amministrativa come richiedono i cittadini. C’è una spinta forte a livello nazionale e regionale per favorire le fusioni tra comuni che solo così possono sopravvivere al blocco delle assunzioni e alle ridotte risorse. L’esempio da seguire sarebbe quello di Londra dove ci sono i sindaci delle circoscrizioni e un unico sindaco che guida la metropoli. Nel caso di Siena biognerà ragionare su una logica delle opportunità che ci sarebbero a lavorare insieme. Non si tratta di una Siena che vuole espandersi o conquistare gli altri comuni, ma di una unione per amministrare meglio”.
Gli altri sindaci non sono entusiasti di questa proposta.
“Tutti i sindaci a cui si propone una fusione sono contrari. Non c’è un’atto di prepotenza ma una presa di coscienza su come l’Italia sta cambiando e come si rinnova il modo di amministrare”.
Ci sarà un incontro per approfondire la proposta?
“Abbiamo in scaletta due incontri con i comuni confinanti su due temi molto caldi: uno sul piano di protezione civile e l’altro sulla programmazione urbanistica. Abbiamo chiesto all’assessore all’urbanistica della Regione Toscana Ceccarelli di avere risorse per fare pianificazione urbanistica e lui ha risposto che ce le darà se ci mettiamo insieme. Quindi chiederò ai comuni vicini se c’è la voglia di rifare un processo di visione urbanistica di area che vada al di là dei singoli territori, perchè questa del resto è la linea della Regione ed anche la sfida del futuro”.
Valentini: “L’unione dei comuni è la sfida del futuro. Non chiediamo a nessuno di pagare i nostri debiti”
