Si legge Yamga ed è sinonimo di velocità. Come la sua caratteristica principe, quella che ha convinto Guido Carboni a dargli una chance dal 1’ contro il Savona. E Kevin ha risposto alla grande, con un rigore procurato e poi realizzato. Il secondo consecutivo, tra l’altro, dopo quello segnato in Coppa all’Ancona: “Il primo gol in un campionato professionistico? Era tanto che aspettavo questo momento, ma sono ancora più felice per i 3 punti conquistati dalla squadra. L’ambiente in vista del Tuttocuoio è molto buono, non dobbiamo però sottovalutare l’avversario e sbagliare l’atteggiamento in vista del match di sabato. Il rigore col Savona? Non c’è una gerarchia precisa, ho preso la palla perché me la sentivo e ho voluto tirarlo. Carboni? Ogni allenatore ha il suo metodo, Carboni a noi attaccanti chiede di fare una pressione più alta. Il cambio in panchina ha creato chance per chi ha giocato meno nella prima parte di stagione. Non so se sarò in campo sabato, se avrò l’opportunità darò senz’altro il massimo”.
L’ex Chievo Verona (con cui ha vinto lo Scudetto Primavera due anni fa) continua parlando del suo rapporto con i giocatori più esperti, come Bonazzoli, Mendicino e Mastronunzio: “Per noi più giovani loro sono dei punti di riferimento, si comportano sempre da professionisti danno il massimo in allenamento. Averli in squadra aiuta tantissimo. Il mio trasferimento in Italia a 14 anni? Sicuramente all’inizio è stata dura perché non conoscevo la lingua. Imparando la lingua è andata sempre meglio, il primo anno è stato il più difficile anche perché non potevo giocare perché non ancora tesserato. Il mio idolo? Mi ispiro a Thierry Henry. Il mio sogno? Sicuramente arrivare più in alto possibile. Ma, come ha detto mister Carboni, gli obiettivi non si dichiarano, si raggiungono”.
N.B.: l’audio completo dell’intervista a Kevin Yamga si trova nella sezione Interviste.
Giovanni Marrucci