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Regionali: c’è una gran confusione sul nome di Ricci

Piero Ricci riammesso alla corsa per le regionali oppure no? Dipende dai punti di vista, si potrebbe dire, o dalle diverse interpretazioni della delibera della commissione di garanzia del Pd, a cui la minoranza del partito senese aveva fatto ricorso dopo che la direzione provinciale aveva “fatto fuori” il nome di Ricci dalle candidature. Fatto sta che è la confusione a farla da padrona in queste ore. In tarda mattinata abbiamo ricevuto la comunicazione dell’associazione Confronti che gioiva per la riammissione di Ricci, qualche ora dopo arriva invece la smentita da parte del Partito Democratico. Quale sarà la verità? Di seguito pubblichiamo entrambi i comunicati

Confronti: Piero Ricci di nuovo in corsa per le Regionali dopo decisione dei garanti PD

Adesso il PD della Toscana deve scegliere se candidare Ricci o i protagonisti dello scandalo Monte dei Paschi

“Piero Ricci è di nuovo in corsa per entrare nella lista delle regionali dopo che la commissione di garanzia del PD, testualmente, ha deliberato: “L’esito della direzione provinciale del PD non può essere considerato una delibera formalmente assunta ma assume la valenza di un atto di ricognizione.” “Questa la formula usata dai garanti – riferisce l’Associazione Confronti di Siena – per definire la votazione che aveva escluso Ricci dalla rosa dei nomi. Si riparte dunque dalle autocandidature valide presentate da Piero Ricci, Bezzini, Scaramelli, Spinelli e Raspanti sulle quali la direzione regionale convocata per sabato prossimo dovrà trovare una sintesi, così come prescritto dai garanti che nel verbale sottolineano: “lasciamo ogni valutazione alla Direzione Regionale, unico Organismo che, ai sensi del regolamento, deve approvare la lista dei candidati”. Adesso sarà proprio l’organismo regionale che si troverà davanti ad un bivio: candidare Ricci e rispettare la pluralità come principio di democrazia che sta alla base del PD. Il caso del Monte dei Paschi è una vergogna che rappresenta lo scandalo finanziario più grande di tutti i tempi, che ha messo in ginocchio l’economia di Siena e della Toscana, portando alla chiusura di imprese e alla perdita del posto di lavoro per migliaia di persone. Bezzini è stato segretario dei DS e del PD negli anni della “distruzione” del Monte dei Paschi. La scelta della direzione regionale chiarirà il legame tra la vicenda Monte dei Paschi e il PD. Siamo certi – conclude l’Associazione Confronti di Siena – che il Pd della Toscana farà una scelta diversa da quella di Siena. Parrini si è candidato per cambiare verso al PD della Toscana e oggi rappresenta per Siena l’ultima speranza per evitare il ritorno di un passato fallimentare e per chiudere definitivamente a un gruppo di potere che ha usato la più importante risorsa di questa comunità per arricchirsi con imbrogli e malaffare.”

Candidati regionali: la commissione di garanzia respinge il ricorso della minoranza Pd

La commissione di garanzia provinciale riunitasi in data 15 aprile non ha accolto il ricorso presentato da alcuni membri della direzione provinciale. Poiché il regolamento regionale “non prevede né espressamente la nullità di una delibera assunta in assenza del quorum dei due terzi, né la necessità di riconvocazione della direzione provinciale nel caso di una proposta che non raggiunga il quorum indicato”, la commissione “non accoglie il ricorso”. É quanto si legge nella delibera della commissione che prende atto degli esiti della direzione, con la ricognizione del voto nel quale “la direzione provinciale, composta da 130 membri, ha votato la proposta del segretario provinciale con la maggioranza di n. 72 voti favorevoli su n. 100 votanti presenti”. La commissione di garanzia ricorda anche come sia la direzione regionale, da regolamento e in ultima istanza, ad approvare le liste del Partito Democratico per il consiglio regionale.

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