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Metaversi. Dietro le Quinte – Due chiacchiere con Rosanna Cieri, mente e regia di “Ingratitudine”. In scena il 2/3/4 Febbraio al Teatro dei Rinnovati

“Metaversi. Dietro le Quinte” la nuova rubrica di Antenna Radio Esse in collaborazione con i Teatri di Siena che da spazio a tutto ciò che gira intorno al teatro e alla costruzione di una stagione teatrale.

Dopo Elena Bucci e Marco Sgrosso, i protagonisti dello spettacolo “Risate di Gioia”, questa settimana è il turno di Rosanna Cieri ovvero “mente” e regia di Ingratitudine.

 

– Come nasce l’idea di Ingratitudine?

Come tutti i lavori di MOTUS, anche questo affronta tematiche che hanno a che fare con le società contemporanee nell’intento di provocare una riflessione e stimolare un cambiamento positivo.

Durante il lockdown Papa Franceso aveva dichiarato: «C’è un virus peggiore del Covid-19: l’egoismo indifferente». Perciò, una volta superata la fase critica del Covid, ci siamo interrogati in merito ai cambiamenti indotti dalla pandemia nei comportamenti individuali e collettivi e sul loro impatto sociale. Siamo però giunti alla conclusione che, paradossalmente, la pandemia, invece di far emergere la parte migliore dell’essere umano, ne aveva acuito i difetti. Da questa analisi è nato il progetto triennale “Homo egologicus” sostenuto dalla Regione Toscana, che prevede tre produzioni principali “Ingratitudine”, “Immemori” e “Invidia”.

Lo spettacolo “Ingratitudine”, che ha debuttato in prima nazionale a Roma e che presentiamo ai Rinnovati dal 2 al 4 Febbraio, è solo la prima tappa di un lavoro più ampio alla ricerca di gesti significanti in grado di descrivere alcune debolezze e fragilità da sempre presenti nel genere umano, ma acuitesi durante questo periodo storico.

Essere grati per quello che si è ricevuto pare cosa facile, sentimento naturale e quasi scontato, ma non è così. L’assenza di riconoscenza può anche degenerare e spingere chi è stato beneficiato a provare sentimenti negativi verso il benefattore, entrando in una spirale di vero e proprio odio.

Esempi famosi nel corso della storia, trovano corrispondenze in fatti recenti, come nel caso del giornalista fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, incriminato ingiustamente per aver rivelato all’opinione pubblica i crimini di guerra commessi in Afganistan e in Iraq. Assange è accusato di “spionaggio” secondo una vecchissima legge USA del 1917 ed è rinchiuso nella prigione di Belmarsh in UK in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti dove lo aspettano 175 anni di carcere.

 

– C’è qualche particolarità/curiosità che volete raccontarci?

Il mestiere del teatro prevede spesso l’uso di simboli e metafore per tradurre qualunque narrazione in linguaggio artistico. In questo spettacolo si assiste ad un continuo passaggio di tavolini che i danzatori muovono e spostano durante la coreografia. Con questa simbologia abbiamo scelto di rappresentare le notizie che Assange riceve e rende pubbliche.  Le stesse notizie (tavoli) che un’opinione pubblica ingrata e indifferente utilizza come pretesto per ripudiare il giornalista.

– Ci saranno prossimi eventi a Siena?

Certamente. Saremo alla Pinacoteca Nazionale di Siena il prossimo 24 Febbraio per un evento sito specifico da realizzare in occasione dell’anniversario della morte di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma. Presenteremo la performance “Blu Sodoma” nella sala della “Deposizione dalla Croce” , opera del Sodoma datata 1510, che viene considerata una delle prime tappe importanti della storia dell’arte perché segna il passaggio tra l’arte rinascimentale e quella manierista. La performance, con coreografia di Simona Cieri, vede la partecipazione dei danzatori di MOTUS assieme al compositore Andrea Rellini, che suonerà dal vivo il violoncello.

ph Greta Sartarelli e Carlo Pennatini

 

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