Dal Consiglio Comunale di oggi, giovedì 25 giugno:
“SI PEDALA”: IL CONSIGLIO APPROVA IL REGOLAMENTO PER IL BIKE SHARING
Gli utenti dovranno iscriversi al servizio e ritirare una carta ricaricabile per i pagamenti tariffari
A Siena “SI pedala” con il bike sharing. Il Consiglio ha approvato, in data odierna, il regolamento che stabilisce le condizioni di utilizzo del servizio pubblico di condivisione di biciclette a pedalata assistita, finalizzato ad agevolare le forme di mobilità sostenibile e a ridurre l’impatto sull’ambiente.
Le infrastrutture installate nel territorio comunale, provviste di colonnine con funzioni di ricarica e posteggio, e di totem informativi indicanti le modalità del servizio e la planimetria delle stazioni, costituiranno la rete logistica da cui sarà possibile prelevare e restituire le biciclette, in ogni momento della giornata. E’ ovviamente previsto che si possa depositare il mezzo in un punto di distribuzione diverso rispetto a quello da cui si è partiti.
Gli utenti dovranno effettuare l’iscrizione al servizio, sia corrispondendo una quota di abbonamento e ritirando una tessera elettronica adibita a carta ricaricabile per i pagamenti delle tariffe, sia attraverso una App per smartphone scaricabile semplicemente e rapidamente (modalità pensata per i turisti). Le forme di abbonamento e i costi saranno determinati con successivo atto di Giunta.
Il regolamento disciplina, inoltre, gli obblighi e le responsabilità dell’utente, responsabile e custode del mezzo dal momento del ritiro fino alla sua restituzione.
I TIMORI DI D’ONOFRIO PER IL TRASFERIMENTO DEI SERVIZI DI CALL CENTER DELLA AOUS E USL 7
Dall’aggiudicazione, dei servizi di call center per le prenotazioni delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e le informazioni sanitarie in area Metropolitana fiorentina, alla società SDS srl di Taranto, i timori, espressi oggi, in un’interrogazione urgente da Pasquale d’Onofrio (gruppo misto).
Come ha informato il consigliere nella provincia di Siena, con l’aggiudicazione di questo bando, può essere a rischio il servizio attualmente svolto da una cooperativa sociale che impiega 30 persone di cui 10 disabili, continuamente formati professionalmente così da assicurare elevati standard di qualità nel servizio offerto.
<<Un danno ai cittadini – ha spiegato D’Onofrio – e un danno ai lavoratori attualmente impiegati che dovrebbero passare da una cooperativa ad una srl che oltre a non avere esperienza non ha neppure lo scopo sociale di inserire e seguire
il lavoro di persone diversamente abili, distruggendo percorsi decennali di inserimento socio-lavorativo>>. <<Un risparmio economico che ricadrà sui lavoratori – ha proseguito – e che in materia di affidamento di appalti pubblici può essere subordinato, come dice la normativa in materia e le direttive europee, ai criteri previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali>>.
Per questo ha chiesto al sindaco di farsi promotore, nelle Aziende AOUS e USL 7
affinché le stesse con l’adesione all’accordo non creino disservizi in ambito sanitario, non mortifichino i lavoratori disabili e non, che da anni lavorano contribuendo alla crescita di questo settore>>.
L’assessore alla Sanità Anna Ferretti, nel confermare la conoscenza, anche se occasionale, del problema, ha risposto che il contratto della Cooperativa è sì in scadenza, ma ancora è tutto invariato, ha condiviso i timori di D’Onofrio sulla nuova possibile tipologia contrattuale sicuramente peggiorativa. <<Personalmente ho già segnalato il problema all’assessore regionale Saccardi, perché l’argomento riguarda sia l’occupazione sia il funzionamento della sanità e del sociale>>.
<<La gara fatta da Estar non è ancora chiusa definitivamente visto il ricorso mosso e visto che fino al prossimo 11 luglio non sapremo l’esito del pronunciamento del TAR, abbiamo il tempo di analizzare strategie di intervento>>.
<<Il servizio, chiaramente non verrà sospeso, perché altrimenti – come ha detto Ferretti – si avrebbe il blocco delle attività dell’Ospedale e della USL. Il contratto alla Cooperativa, quindi, andrà avanti. E credo ci siano margini per intervenire e come Amministrazione faremo quanto ci è possibile>>.
Pasquale D’Onofrio, nel ringraziare l’assessore, sensibile come lui al problema, ha rimarcato la <<necessità di uscire dal cinismo delle deliberazioni perché se si decide di aiutare i lavoratori disabili poi non li possiamo mettere in competizione con gli altri>>. <<Non dubito delle azioni che potrà fare il Comune anche se il ruolo fondamentale lo ricoprirà Estar, perché se questa conferma la legittimità del percorso avviato si andrà a ledere l’occupazione dei lavoratori della Cooperativa, violando la civiltà dei principi stabiliti dalla Regione toscana nelle delibere 353 del 7.5.2012 e la 433 del 7.4.2015. Credo quindi necessario una consultazione giuridica che consenta alle aziende di essere salvaguardate nel caso non accedessero alla gara. Nel caso contrario chi decidesse in difetto potrebbe esporsi al rischio di una denuncia all’amministrazione contabile>>.
<<L’auspicio, dunque, è che tutto possa risolversi perché credo che i lavoratori, da dopo il Palio, entreranno in agitazione. Potrebbe essere sospeso il servizio CUP con la preclusione di accesso dei cittadini alle varie prestazioni mediche>>.
IL VICE SINDACO MANCUSO: “A BREVE UNA NUOVA ORDINANZA PER CONCILIARE L’APERTURA DEI PUBBLICI ESERCIZI CON LA RICHIESTA DI QUIETE NOTTURNA”
Gli orari di apertura degli esercizi cittadini di somministrazione e la relativa ordinanza che li disciplina sono stati oggetto dell’interrogazione presentata da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, SsM, RC). Il consigliere, riferendosi <<ai vari interventi dei Vigili urbani per far cessare la musica o non concedere permessi per suonare o riprodurre musica anche in orari da aperitivo>> ha evidenziato come la cittadinanza percepisca <<diversità di trattamento tra i locali e le zone della città>>.
<<La legge Sirchia – ha puntualizzato Campanini – che vieta di fumare nei locali pubblici, innesca il raggrupparsi di persone fuori da questi, e l’ordinanza 46/2005 sugli orari degli esercizi di somministrazione, ormai datata, non è consona alle esigenze dei residenti, ai quali va garantito il diritto al riposo, dei gestori e dei clienti dei locali. Tra i suoi effetti, genera anche uno svantaggio per chi fa musica dal vivo rispetto a chi la riproduce>>.
Campanini, rivolgendosi al vicesindaco, gli ha chiesto se <<come dichiarato su giornali e radio, intende cambiare l’ordinanza richiamata ed eventualmente aprire un tavolo di discussione con le parti interessate, indicandone fasi e tempistiche e le proposte dell’amministrazione comunale>>.
<<L’ordinanza 46/2005 – ha risposto il vicesindaco Fulvio Mancuso – deve essere attualizzata al fine di adeguarla alla nuova normativa nazionale entrata in vigore nel 2011, che ha liberalizzato l’orario degli esercizi di somministrazione. L’Amministrazione ha già provveduto alla stesura di una nuova bozza da condividere con la Prefettura e con le associazioni di categoria, così da arrivare ad una stesura definitiva>>.
La finalità del Comune è quella di non penalizzare le possibilità degli esercizi, contemperandole con le esigenze dei residenti, in modo da arrivare ad un <<rispetto rigoroso>>. <<L’obiettivo è quello di arrivare, con ragionevolezza – ha proseguito Mancuso – a contemperare interessi collettivi diversi: quelli economici e dunque occupazionali, la domanda di intrattenimento serale dei giovani (tra cui molti studenti universitari) e la necessaria tutela del diritto al riposo notturno dei residenti. Tutto questo grazie alla sinergia tra istituzioni (Amministrazione comunale, Prefettura, Questura), da una parte, e associazioni di categoria ed esercenti dall’altra, chiedendo a questi ultimi una collaborazione attiva e più intensa anche riguardo a ciò che avviene fuori dai locali>>. <<In collaborazione con le associazioni di categoria che si sono rese disponibili a sensibilizzare i commercianti al rispetto delle regole – ha proseguito il vicesindaco – verranno effettuati maggiori controlli e forniti utili consigli su come svolgere al meglio la propria attività, senza andare a ledere il diritto al “giusto riposo” degli abitanti della zona. Già effettuato un primo incontro con le competenti autorità per verificare la possibilità di aumentare, da parte delle forze dell’ordine, il controllo sul territorio con passaggi programmati di poliziotti a piedi nelle vie maggiormente interessate>>. <<Auspichiamo – ha concluso Mancuso – di poter arrivare ad una definizione puntuale in tempi brevi. Adesso inizierà la fase di concertazione tra tutti gli attori interessati>>.
<<Sarò soddisfatto – ha risposto Ernesto Campanini – quando i buoni propositi espressi verranno attuati. A oggi, purtroppo, come ho più volte denunciato, siamo in presenza di gravi problematiche. Mi auguro che si possa arrivare a un’ordinanza “intelligente”, in grado di permettere l’attività lavorativa e produttiva dei vari gestori che fanno musica, ma al contempo deve essere salvaguardato il rispetto di chi ci abita affinché Siena non diventi Disneyland o una nuova Venezia>>.
L’UTILIZZO DEL GLIFOSATE NEL DIBATTITO CONSILIARE CON UN’INTERROGAZIONE DI MICHELE PINASSI
L’assessore all’Ambiente Mazzini: <<Per la manutenzione del verde pubblico, il Comune non usa prodotti fitosanitari ma ricorre a metodi fisici e meccanici come il pirodiserbo>>
Dopo l’interrogazione sul fenomeno dei “campi di erba rossa” del febbraio 2014, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) è tornato sul tema dell’utilizzo del glifosate, una sostanza classificata come “probabilmente cancerogena” da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il consigliere, richiamando la legge regionale n° 36/1999 e la necessità di <<sensibilizzare i cittadini sui rischi derivanti dall’uso di prodotti erbicidi a base di glifosate, in particolare per il consumo alimentare e la contaminazione delle falde acquifere>>, ha chiesto all’amministrazione <<quali azioni intenda intraprendere per informare e rendere adeguatamente consapevole la cittadinanza>>.
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, riportando i contenuti di una nota redatta dal Servizio Igiene Pubblica dell’ASL, soggetto competente in materia, ha distinto le tipologie di applicazione e utilizzo del glifosate tra l’ambito agricolo e i trattamenti extra-agricoli nelle aree frequentate dalla popolazione <<quali le aree urbane – ha specificato Mazzini – le strade, le ferrovie, i giardini, le scuole, gli spazi ludici di pubblica frequentazione e tutte le loro aree a servizio>>, in quanto regolamentati da normative diverse.
Mazzini ha ricordato che <<le misure per la riduzione dei rischi sulla salute umana e sull’ambiente sono descritte nel “Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” (PAN, ndr) del gennaio 2014. Un documento che prevede soluzioni per ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari anche nelle aree extra agricole frequentate dalla popolazione e che coinvolge il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le Province autonome, i Comuni, gli enti pubblici di ricerca, gli enti gestori delle aree Natura 2000 e delle aree naturali protette, gli operatori agricoli e ogni altro utilizzatore di prodotti fitosanitari, i produttori e i distributori di prodotti fitosanitari, nonché tutti i soggetti che propongano metodologie e tecniche alternative, i consulenti della difesa fitosanitaria, gli enti gestori delle reti ferroviaria e stradale, tutti gli enti pubblici e privati, comprese le associazioni, che gestiscono aree verdi frequentate dalla popolazione>>.
<<Il PAN – ha proseguito l’assessore – stabilisce che è necessario ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione e da gruppi vulnerabili, ricorrendo a mezzi alternativi di tipo meccanico, fisico o biologico, riducendo le dosi di impiego e utilizzando tecniche e attrezzature che riducano al minimo la dispersione nell’ambiente. Le regioni e le provincie autonome possono predisporre linee di indirizzo relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari per la gestione del verde urbano e/o ad uso della popolazione, in conformità a quanto previsto dal Piano. Le autorità locali competenti, tenendo anche conto di tali linee di Indirizzo, ove disponibili, adottano i provvedimenti necessari per la gestione del verde urbano o a uso della popolazione, relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari>>.
Mazzini ha ricordato le precauzioni adottate durante gli interventi nelle aree verdi pubbliche: <<E’ fatto obbligo di avvisare la popolazione attraverso l’apposizione di cartelli che indicano la sostanza attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all’area trattata che generalmente non può essere inferiore a 48 ore. Ove possibile, i trattamenti devono essere effettuati in orari in cui è ridotto al minimo il disagio per le persone>>.
<<E’ evidente – ha concluso l’assessore – che in ambito extra-agricolo è necessario limitare al massimo l’utilizzo di tali prodotti: il Comune di Siena offre un ottimo esempio in tal senso poiché il personale dei Servizi Ambiente e Aree Verdi non utilizza prodotti diserbanti, ma opera con metodi fisici e meccanici compreso quello del “pirodiserbo” tramite bruciatori a gas>>.
Pinassi si è dichiarato soddisfatto nel sapere che il personale comunale non fa ricorso a diserbanti per la manutenzione del verde urbano, ma <<preoccupato per il presunto abuso da parte degli agricoltori e degli operatori privati, come si può vedere anche lungo alcune strade come la Siena-Grosseto. La ricerca scientifica dimostra che la sostanza è rischiosa e auspico che vengano intensificati al massimo i controlli da parte delle autorità competenti>>.
IN CORSO L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE CON L’ADESIONE AL PROGETTO “COMUNE SICURO”
L’assessore Mazzini ha risposto a un’interrogazione di Michele Pinassi
Ai sensi della legge n° 100/2012, i Comuni devono dotarsi di un piano di emergenza sulla base dei criteri indicati dal Dipartimento della Protezione Civile e dalle giunte regionali.
Su questo tema, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), dopo aver ricordato anche il ruolo del sindaco quale ufficiale del Governo in materia di ordine e sicurezza pubblica e sottolineato come <<il piano di emergenza comunale richieda un aggiornamento periodico>>, ha chiesto di conoscere <<la data dell’ultima revisione del piano comunale, la sua collocazione nel sito web istituzionale e le azioni che l’amministrazione intende intraprendere per informare la cittadinanza>>.
L’assessore alla Protezione Civile, Paolo Mazzini, ha ricordato che il piano di protezione civile vigente è intercomunale, in quanto riguarda anche il Comune di Monteriggioni, e aggiornato alla data della sua approvazione, il 6 maggio 2009. Mazzini ha poi informato l’aula dell’adesione al progetto Comune sicuro, sviluppato da Anci Toscana e Anci Innovazione, tramite il quale gli uffici competenti stanno apportando alcuni aggiornamenti ai contenuti del piano.
Quanto alla sua visibilità, l’assessore ha specificato <<che il documento è reperibile nell’area del sito web riservata ai dipendenti e, appena terminata la fase di aggiornamento, sarà reso disponibile in una sezione del sito aperta al pubblico>>.
<<Nelle more dell’implementazione di questo progetto – ha aggiunto l’assessore – e compatibilmente con le risorse disponibili, grazie al ricorso alle nuove tecnologie saranno implementati alcuni dispositivi telematici. Tra questi, un pacchetto di sms per comunicazioni di pubblica utilità, una piattaforma di e-learning in ambito di protezione civile rivolta agli istituti scolastici e un’applicazione per smartphone e tablet, scaricabile gratuitamente, basata su una piattaforma web-gis e adibita alla comunicazione di dati relativi alle allerte meteo e agli elementi di rischio del territorio. Quest’ultimo sistema, già adottato da diversi Comuni toscani tra i quali Arezzo e Prato, consente di adempiere efficacemente agli obblighi di informazione posti in capo ai sindaci ai sensi delle leggi n° 225/92 e 265/99>>.
Pinassi si è dichiarato non soddisfatto per la constatazione che, al momento, il piano non è a disposizione della cittadinanza.
<<Tantomeno mi consola – ha aggiunto il consigliere – l’acquisto del pacchetto di messaggi brevi per la telefonia nell’ambito del progetto Comune sicuro, la cui adesione è, tra l’altro, una cosa non nota. Apprezzo la volontà di adottare soluzioni innovative, ma preferirei, in questo caso, strumenti cartacei di facile e immediata consultazione per ogni tipologia di utenza>>.
IL GRUPPO “SIENA RINASCE” RIPORTA IN CONSIGLIO LA QUESTIONE DELLA PRESENZA DI TOPI IN ALCUNE AREE DELLA CITTÀ
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini: <<Lo scorretto conferimento dei rifiuti una delle cause cui faremo fronte con la nuova figura dell’ispettore ambientale>>
Dopo l’analoga interrogazione, risalente al giugno 2014, sulla presenza di ratti e pantegane al “Parco urbano” in strada di Pescaia, Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) sono tornati sul tema dell’infestazione di topi in alcune zone della città.
<<Ci vengono riferiti avvistamenti a Taverne d’Arbia – ha detto Neri – e in alcune vie cittadine come Stalloreggi e via di Città. Alcuni mesi fa si è verificato un caso in una scuola materna. Anche alla luce delle segnalazioni di un anno fa relative al Parco urbano, chiediamo quali interventi abbia effettuato l’amministrazione in questo periodo e quale sia l’importo destinato in bilancio per questo tipo di operazioni>>. <<Più in generale – ha concluso Neri – vorremmo sapere anche quali metodi vengono utilizzati per il monitoraggio degli interventi effettuati>>.
Rispetto agli interventi di derattizzazione, l’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha informato che, a seguito di procedura di gara, sono stati affidati nel 2014 a una ditta partenopea e, per il biennio 2015/16, alla società “Supremambiente” di Agrigento.
<<Sono stati installati almeno 250 erogatori – ha specificato l’assessore – su 162 postazioni, in prossimità di aree verdi e fossati diffusi su tutto il territorio comunale. Gli erogatori sono soggetti a continui controlli e le esche vengono reintegrate almeno 8 volte all’anno>>. <<Ci sono stati anche degli specifici interventi di derattizzazione – ha proseguito Mazzini – in 33 edifici scolastici e nella rete delle fogne bianche comunali, attraverso i tombini di ben 115 strade: anche in questi casi con 3-4 operazioni che si ripetono nell’arco dell’anno>>.
Quanto all’operato della ditta, in conformità con le normative vigenti, Mazzini ha elencato alcuni contenuti del capitolato d’oneri, per il quale <<è tenuta all’ispezione preliminare delle aree individuate, alla segnalazione delle probabili cause che favoriscono la presenza dei roditori e alla loro rimozione. Una volta installati gli erogatori con le esche, viene fatta la disinfestazione dei luoghi e l’asportazione degli escrementi. Ogni zona sottoposta a trattamento deve essere soggetta ad adeguata segnaletica>>.
<<Nel 2014 sono stati completati tutti gli interventi programmati – ha continuato l’assessore – e in questo primo semestre del 2015 sono già state realizzate due delle serie di operazioni annue. Oltre a queste, si registra l’intervento nella scuola dell’infanzia “B. Vestri”>>. L’assessore è quindi passato alla quantificazione delle spese: <<L’importo annuale destinato nel 2014 a queste attività è stato di circa 13.500 euro>>.
<<Per quanto riguarda il monitoraggio – ha concluso Mazzini – il personale del Servizio Logistica e Ambiente verifica, con controlli a campione, l’effettiva presenza degli erogatori e l’avvenuta ricarica delle esche. Lo stesso personale provvede all’apertura dei tombini quando la derattizzazione riguarda le fogne bianche>>.
<<Gli interventi di derattizzazione non hanno appartenenza politica – ha concluso l’assessore – ma sono oggetto di tecniche che seguono una prassi. Ritengo che anche i fattori climatici, e in particolari le temperature invernali eccessivamente miti, e l’errato conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini debbano essere considerate cause concomitanti della presenza dei topi. Per questo, auspico che con la piena operatività degli ispettori ambientali, le figure recentemente istituite in sinergia con SEI Toscana, si possa rimediare anche a questo tipo di problemi>>.
<<E’ importante capire se i capitolati d’oneri sono fatti bene – ha ribattuto Neri – e se, invece, può opportuno impiegare maggiori risorse economiche e mezzi per risolvere la questione. A meno che non si voglia rendere Siena una città dove i topi sono considerati animali protetti>>.
BIBLIOTECA COMUNALE DEGLI INTRONATI: APPROVATO IL RENDICONTO, IL BILANCIO DI PREVISIONE E QUELLO PLURIENNALE
Il Consiglio Comunale ha approvato, nella seduta odierna, il rendiconto di gestione 2014 della Biblioteca Comunale degli Intronati, che si è chiuso con un avanzo di 13mila 874 euro, e un volume di entrate di circa 838mila euro; approvato, nella stessa seduta, anche il bilancio di previsione per il 2015 e quello pluriennale 2015/2017.
Per quanto riguarda le entrate, queste sono costituite da: contributi statali erogati dal Ministero dell’Interno e poi trasferiti al Comune per circa 38mila euro; un contributo ordinario del Comune di 350mila euro (90mila euro in più rispetto all’anno passato), che compensa la diminuzione di quello della Provincia passato a 23mila euro circa; mentre le entrate proprie provenienti da riproduzioni, diritti, vendita di pubblicazioni ammontano a 9mila euro; contributi straordinari finalizzati a progetti specifici da parte della regione Toscana (198mila euro), dei Comuni e unioni di Comuni aderenti alla rete documentaria e bibliotecaria senese (Redos) per 25mila euro, di Arcus s.p.a. (società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo) pari a 200mila euro, con l’aggiunta di sponsorizzazioni da imprese per 10mila euro e trasferimenti correnti pari a 3mila 500 euro.
Fra i molti servizi erogati vanno evidenziati i 95.850 prestiti librari eseguiti nel 2014.
Per quanto riguarda la spesa dell’anno 2015, il volume è analogo a quelli del 2014 e presenta una ripartizione diversa tra “parte corrente” e “investimenti” in relazione ai nuovi principi contabili da attuare.
NEI MESI ESTIVI, IN COLLABORAZIONE CON SEI TOSCANA, PROSEGUE LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
La salvaguardia del decoro urbano è una delle priorità del Comune di Siena. E tema particolarmente caro ai senesi per il grande attaccamento al proprio territorio.
Proprio per questo da circa due mesi è attivo un nuovo servizio che vede operativi 13 Ispettori ambientali, impegnati a correggere gli eventuali comportamenti errati di privati cittadini e attività, e a indicare le corrette modalità di conferimento della spazzatura, sia riguardo agli orari sia alla differenziazione dei rifiuti.
Il servizio degli Ispettori ambientali, dopo due mesi di rodaggio, è pronto per entrare nel vivo della propria funzione.
Nei prossimi giorni sarà intensificata una campagna di comunicazione attraverso manifesti e spot televisivi e la diffusione di dépliant esplicativi.
<<Gli Ispettori ambientali rappresentano un aiuto per la corretta gestione dei propri rifiuti, e come tali li abbiamo pensati e proposti – ha detto l’assessore all’Ambiente Paolo Mazzini – ma nei casi di comportamenti dolosamente scorretti, che purtroppo non sono infrequenti, saranno chiamati ad esercitare una funzione sanzionatoria e repressiva in collaborazione con la Polizia Municipale>>.
SIENA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: L’ASSESSORE VEDOVELLI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI CAMPANINI
Siena Capitale italiana della Cultura (CIC) 2015. Sul relativo programma e il piano di spesa si è focalizzata l’interrogazione di Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, SsM, RC) che, richiamando il finanziamento da un milione di euro concesso al Comune dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo (ma non ancora fattualmente erogato), ha chiesto al sindaco il dettaglio delle iniziative e delle spese necessarie alla loro realizzazione.
L’assessore alla Cultura Massimo Vedovelli ha esordito sottolineando come <<il progetto CIC 2015 abbia l’obiettivo di proiettare il patrimonio storico-artistico della città verso un’idea di futuro che faccia di Siena un punto di riferimento dell’elaborazione culturale a livello nazionale e internazionale>> ed è poi passato all’illustrazione dei blocchi progettuali che ne costituiscono i contenuti.
<<Si tratta di un progetto molto ricco e vasto, capace di coprire molti ambiti dell’universo culturale. Le fonti sono varie: innanzitutto, il progetto elaborato per la candidatura a capitale europea, poi le proposte pervenute dai tavoli di lavoro creati per gli Stati generali della cultura del 26 marzo scorso; infine, diverse proposte pervenute dalle varie realtà culturali cittadine>>.
<<Si tratta di un programma aperto – ha specificato l’assessore – e il Comune intende dare ampio spazio alle proposte tuttora in fase di elaborazione nei Tavoli di lavoro derivati dagli Stati generali della Cultura del 26 marzo scorso. Tra queste, emerge in modo deciso e trasversale l’esigenza di individuare e rendere attivi quegli spazi cittadini capaci di accogliere le attività di produzione e fruizione culturale>>. <<Questa “urbanistica della cultura” – ha aggiunto – ha anche l’intento di risolvere la difficile situazione creatasi nel periodo commissariale per la mancata partecipazione al bando regionale rivolto alle residenze artistiche: una criticità che ha privato i gruppi teatrali, musicali, di danza e degli altri settori della creatività artistica di adeguate sedi per lo svolgimento delle proprie attività>>.
<<Investire in urbanistica della cultura – ha proseguito – significa innanzitutto valorizzare spazi pubblici che richiedono una ridefinizione identitaria per tornare a essere vissuti, ma anche ridare alla città una nuova capacità di parlare. Questo avverrà attraverso i progetti: Mercatino di Camollia, Tartarugone – Urban Bike Center, Fortezza Medicea – Spazio ai giovani, e “PercorSiena” finalizzato all’implementazione di una nuova cartellonistica rivolta alla fruizione culturale>>.
L’assessore ha informato che altri interventi strutturali sul patrimonio storico-artistico prenderanno forma nel quadro delle celebrazioni dei 700 anni della Maestà di Simone Martini, per la quale saranno realizzate una nuova illuminazione e una segnaletica dedicata, insieme a un nuovo percorso di visita di tutto il Museo Civico.
Le iniziative intendono valorizzare le realtà culturali senesi, ma anche attirare a Siena importanti realtà artistiche e culturali straniere o comunque non senesi.
Un secondo filone progettuale, denominato “Le radici nel futuro”, sarà invece dedicato ad Ambrogio Lorenzetti. Come ha ricordato Vedovelli <<al grande Maestro trecentesco non è stata dedicata negli anni recenti alcuna grande mostra: in questa prospettiva, per la prima volta, nel 2015 saranno avviati ed aperti al pubblico, proprio al Santa Maria della Scala, i restauri di alcune sue opere straordinarie: il Polittico di San Pietro in Castelvecchio, sul quale era in origine anche la firma del pittore; la tavola raffigurante il Redentore Benedicente dal Museo Diocesano di Siena, e la splendida Maestà conservata al Museo di Belle Arti di Budapest. Si tratta della prima, fondamentale tappa della grande iniziativa dedicata a Lorenzetti, che si svilupperà nei prossimi anni secondo un progetto di grande valore scientifico per la storia dell’arte dell’Occidente e che culminerà in una grande mostra nel 2017>>. Restauri che saranno resi visibili per alimentare un evento espositivo fondato su un rigoroso percorso scientifico, ma anche capace di attrarre un grande pubblico.
IL CONSIGLIO ESPRIME PARERE FAVOREVOLE SUL REGOLAMENTO UNICO DI ACCESSO AI SERVIZI DELLA SOCIETÀ DELLA SALUTE SENESE
Il Consiglio comunale ha espresso parere favorevole sul Regolamento unico di accesso ai servizi della Società della Salute Senese, il consorzio pubblico costituito da 15 Comuni della zona socio-sanitaria e dall’azienda USL.
Il nuovo dettato regolamentare recepisce quanto approvato dall’Assemblea dei Soci lo scorso 8 giugno. Il documento è stato aggiornato a seguito dell’entrata in vigore di nuove normative come il “Regolamento sulla revisione delle modalità di determinazione dei campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)”.
Tra i principali contenuti, il regolamento ribadisce i livelli essenziali di assistenza sociale della zona senese come “erogazione di beni e servizi appropriati ed esigibili, dimensionati per rispondere a bisogni sociali predefiniti come indifferibili” dei cittadini: un vero e proprio patto di welfare locale.
La parte più consistente del regolamento riguarda le tipologie dei servizi, degli interventi e delle prestazioni assistenziali e sociosanitari; di particolare rilevanza l’articolo che disciplina i criteri generali del sistema di compartecipazione ai costi dei servizi.
L’applicazione del regolamento si concretizzerà con le disposizioni attuative che la Giunta comunale approverà per il secondo semestre del 2015 e che definiranno, nello specifico, gli importi dei contributi erogabili e le fasce di reddito sulla base delle quali definire i livelli di compartecipazione alla spesa dei cittadini richiedenti i servizi.
IN CONSIGLIO COMUNALE IL TEMA DELLA MOBILITA’. MAGGI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE UGENTE DI SIENA RINASCE
Questa mattina Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) con un’interrogazione urgente hanno posto all’attenzione del Consiglio comunale i motivi che hanno portato alla forte riduzione delle corse festive extraurbane degli autobus di Siena Mobilità.
<<Un nuovo assetto – ha fatto presente Neri – che, oltre a costituire una contraddizione con quanto più volte affermato dall’attuale Amministrazione, tesa a promuove il trasporto pubblico rispetto a quello individuale, costituisce motivo di disagio e discriminazione nei confronti delle persone che abitano in aree decentrate>>.
Il consigliere, nel chiedere al sindaco e all’assessore di farsi portavoce nei confronti della locale azienda trasporti per una <<maggiore trasparenza e condivisione delle decisioni che riguardano i cittadini>>, ha voluto informazioni relative alla soppressione della linea 30 e sulla riapertura del tratto intramurario della linea 3 per la quale <<sembra sia stato convocato un tavolo operativo in Comune su istanze da parte di un Comitato pubblico>>, ricordando, anche, come la zona in oggetto sia percorsa da centinaia di studenti che durante il periodo scolastico frequentano i quattro plessi scolastici e l’Ateneo.
Come ha evidenziato: <<un tratto di questa linea: tra piazza Sant’Agostino e via Mattioli, fu soppresso a seguito della morte, nel 2007, di una studentessa travolta da un autobus a poche decine di metri dalla scuola. Per questo la preoccupazione, da parte di operatori e cittadini, affinché scelte di questo tipo vengano fatte alla luce della massima trasparenza e condivisione>>.
<<Nessuna riduzione della linea 30 – ha risposto l’assessore alla mobilità Stefano Maggi – inalterata dal 2011, al contrario, come ha giustamente fatto notare Neri, dallo stesso 2011 ristrettezze economiche, essenzialmente dell’Amministrazione Provinciale, hanno portato al taglio delle corse che interessavano alcune zone intorno a Siena. Bus che nel periodo estivo circolavano con orario ridotto come il 77. Purtroppo non siamo più in grado di sopperire a queste carenze>>.
L’assessore nell’informare che il Comune di Sovicille, servito dalla linea 30, ha chiesto il potenziamento (già fatto il preventivo) con una coppia di corse per l’andata e il ritorno pomeridiano nei festivi, ha ribadito la non variabilità della situazione dal 2011, anzi: <<lo scorso anno grazie all’aiuto della Regione siamo riusciti a mantenere il servizio esistente che al Comune costa 3 milioni di euro, uno dei più alti se confrontato con gli altri comuni italiani>>. <<I nostri autobus – ha aggiunto – sono i più usati in assoluto rispetto a città similari alla nostra, mentre siamo ai primi posti rispetto alle realtà più grandi, comprese le metropoli>>.
<<Prerogativa dell’Amministrazione è quella di mantenere un servizio di qualità per la cittadinanza, ne sono una dimostrazione i nuovi autobus che hanno sostituito metà del parco macchine. Riguardo alla linea 3 c’è una raccolta di firme da parte del quartiere di S. Marco per collegare, come nel 2007, Porta Tufi, Sant’Agostino, via delle Cerchia, Pian dei Mantellini e il cimitero del Laterino. Nessun tavolo di lavoro, solo un incontro con l’Azienda e con i sindacati che hanno posto il problema della pericolosità della linea>>.
Le problematiche emerse come ha fatto notare Maggi sono di due tipi: la prima riguarda la linea 3 che serve il Cimitero della Misericordia, ma non quello del Laterino, con le conseguenze a carico, soprattutto, delle persone anziane che desiderano andare dai propri defunti; l’altra è la mancanza di collegamento tra la zona di S. Marco e l’ospedale cittadino. <<La richiesta di prolungamento della linea 3 è quindi assolutamente legittima, ma dobbiamo innanzitutto preoccuparci della sicurezza – ha ribadito – per questo pensiamo ad una riorganizzazione che preveda un bus piccolo, in modo che possa rispondere alle richieste emerse>>.
Eugenio Neri, nel ribadire la necessità di garantire la mobilità pubblica anche a coloro che abitano nelle zone periferiche, e nell’apprezzare l’attenzione alla sicurezza dimostrata da Maggi per una zona così critica, ha chiesto una riflessione più profonda sul trasporto urbano. <<Aspettiamo da due anni una riforma completa della mobilità, un piano integrato che ci permetta di utilizzare i mezzi più favorevoli, per orari, tipologia di strade, per servizi, integrandoli, magari, con forme più evolute per lo spostamento>>. <<Il cambio di mezzi per spostarsi scoraggia ma incoraggia l’uso dell’auto>>. Pur apprezzando la risposta competente di Maggi ha auspicato <<uno studio accurato sul tema del trasporto urbano, in modo da liberare il centro, gli spazi della città e rendere più facile la vita dei cittadini, sia quelli che abitano dentro la cinta muraria, sia all’esterno>>. Ma anche <<momenti di condivisione per innescare capacità di iniziativa>>.