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Le migliori idee di Impresa Etica premiate all’Università di Siena

Sono stati premiati oggi all’Università di Siena gli studenti che al termine del laboratorio didattico “Idee di impresa etica e sociale” hanno presentato il miglior progetto imprenditoriale.
Il “Premio Banca Etica” rappresenta la fase conclusiva del progetto di didattica laboratoriale IDEAS – “Incontri e Dibattiti di Economia, Ambiente e Sviluppo”, organizzato dal corso di laurea magistrale in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo dell’Ateneo senese, in collaborazione con Banca Popolare Etica e coordinato dal professor Salvatore Bimonte.
Il progetto ha impegnato gli studenti del Corso di Laurea dal mese di febbraio scorso con incontri, lezioni e seminari, sperimentando modalità partecipative di insegnamento.
Gli studenti migliori sono stati premiati da Banca Etica con un assegno di 500 euro. La premiazione è avvenuta alla presenza del rettore dell’Ateneo senese, Angelo Riccaboni e del presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri.
“Lo scopo del laboratorio didattico – ha spiegato il professor Bimonte – è quello di avvicinare gli studenti a temi complessi in modo partecipato, cercando di stimolare la loro capacità di progettazione. Gli studenti coinvolti, infatti, sulla base delle conoscenze acquisite nel corso di laurea e degli spunti forniti nei diversi incontri organizzati, hanno elaborato un vero e proprio progetto imprenditoriale e simulato il processo di richiesta di finanziamento alla banca, evidenziando, oltre agli aspetti strettamente economico-finanziari del piano di investimento, il contributo innovativo dell’idea e la rilevanza etica della stessa”.
Per alcuni mesi gli studenti hanno infatti partecipato a incontri e seminari con professionisti e esperti del mondo della finanza e della banca, approfondendo, non solo in forma teorica, ma soprattutto pratica, le modalità per costruire un business plan efficace, il funzionamento della Banca Etica e la doppia valutazione, economico- finanziaria e socio-ambientale, dei progetti da finanziare, con esempi concreti e testimonianze di realtà che hanno ottenuto il finanziamento. “La scelta della modalità didattica del laboratorio – ha concluso Bimonte – è stata vincente e ha raccolto il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei nostri studenti. Insegnare concretamente come costruire un progetto attraverso la simulazione di tutte le fasi, che vanno dall’idea alla valutazione, ha permesso di avvicinare i ragazzi praticamente ai meccanismi che regolano il mondo bancario e il finanziamento delle idee di impresa, sperimentando sul campo passo dopo passo tutte le procedure necessarie per sviluppare e realizzare un piano vincente”.

I progetti vincitori sono:

– Global wOrming (di Rubén Vezzoni, Fabio Fiorucci e Valerio Galli)
Progetto per la realizzazione di un impianto di lombricoltura per lo smaltimento di rifiuti e produzione di fertilizzante biologico in Maremma;

– L’antico frutteto (di Chiara Curina e Giulia Ceccoli)
Progetto per il recupero dell’agrobiodiversità e la riscoperta dei sapori della tradizione e dei valori legati alla terra, attraverso la creazione di un frutteto biologico, la vendita del prodotto fresco a km 0, la produzione di confetture e attività di coinvolgimento diretto della comunità locale

Gli altri progetti presentati sono:

– Messor (di Andrea Di Caro, Domenico Garofalo, Mauro Porcu e Michele Fucci)
App per la messa in rete e la cooperazione dei produttori bio e di prossimità, che mira a creare “un mercato” avvicinando domanda ed offerta in un contesto locale;

– Cogli la stagione (Mariateresa Sabetta e Elena Greco)
Progetto con il duplice obiettivo di rivalorizzare i terreni ormai incolti ma pur sempre fertili e recuperare l’azienda commissariata “Cantina Sociale”, nel comune di San Lorenzo, affinché i macchinari e le tradizioni contadine custodite al suo interno, possano ritornare ad essere di proprietà della cooperativa e quindi della collettività;

– Il Galateo del Mincio (Michela Papotti e Giulia Goffetti)
Progetto di recupero e valorizzazione dell’area naturale delle Valli del Mincio abbinato ad un percorso di educazione ambientale. Il progetto, attraverso il coinvolgimento di varie realtà locali (pubblico/private), ha anche l’obiettivo di utilizzare l’ambiente quale strumento per il reintegro all’interno della società dei ragazzi ospiti di un ex- ospedale psichiatrico.

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