Interviste

Parole e Musica, un’iniziativa per ragazzi 11/14 anni di M’ama Siena e Misericordia di Siena 7 Luglio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 9 luglio, alle 12:10, al microfono di Antenna Radio Esse Filippo Franchi responsabile area sociale misericordia di Siena e membro dello staff educativo di Controtempo, uno spazio neutro aperto dalla Misericordia di Siena e a disposizione dei giovani della città in cui trovare cultura, aggregazione e sostegno. Con Franchi parleremo di Musica e parole, un’iniziativa organizzata dall’Associazione Centro M’ama Siena e la Misericordia di Siena, che insieme hanno  organizzato un percorso di 10 giorni, nel mese di luglio, fatto di laboratori musicali, di comunicazione non ostile e, naturalmente, tanto divertimento, per ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, con 12 posti gratuiti per i residenti nel Comune di Siena.
Le dieci giornate saranno scandite da attività musicali, curate dall’Associazione Rock Factory, per le quali non servirà saper suonare alcuno strumento né avere competenze in materia ma solo voglia di divertirsi, creare ritmo e stare insieme, e da laboratori esperienziali dedicati alla comunicazione non violenta, costruiti attraverso il “Manifesto della comunicazione non ostile”, redatto dall’Associazione “Parole O_Stili”, un decalogo di comportamenti comunicativi che spiegano ai giovani l’uso corretto dei social e della comunicazione interpersonale, partendo dal primo punto che recita “Virtuale è reale”. L’inizio di questa esperienza è programmato per il 10 luglio dalle ore 9 alle ore 14 e proseguirà per due settimane, concludendosi venerdì 21 luglio.

Chi  è interessato ad avere informazioni o desidera iscriversi può inviare una email all’indirizzo:
centromamasiena@gmail.com.

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Misciattelli e Tamburella raccontano Aitason, la mostra che avvolge Palazzo Chigi Zondadari 16 Giugno 2023

Ben due ospiti per l’Intervista della Settimana di domenica 18 giugno alle ore 12:10. Il primo Flavio Misciattelli, presidente della Fondazione Palazzo Chigi Zondadari e con lui parlaremo della nuova mostra che ha momentaneamente trasformato la corte e i saloni dello storico Palazzo in piazza del Campo che porta il nome della sua famiglia, in un luogo espositivo dedicato a lavori di artisti italiani e internazionali. Il secondo ospite è Paolo William Tamburella artista romano che ha dato vita all’installazione Àitason che avvilluppa Palazzo Chigi Zondadari dall’esterno all’interno in un abbraccio fra natura e architettura che rompe ogni schema tradizionale e trasporta il visitatore in un mondo da favola, come nella dimora incantata della Bella e la Bestia, quando la natura irrompe nei saloni scintillanti, per causa di un incantesimo.

                                           

Àitason è una parola di origine etrusca che descrive la coltivazione della vite sugli alberi, tecnica anche conosciuta come vite maritata in riferimento al legame stretto che si crea tra la vite e l’ albero attorno al quale essa si avviluppa per sostenersi. Così nella mostra senese una ragnatela di tralci di vite si snoda dalla corte del Palazzo attraverso le sale del piano nobile in un movimento il cui ritmo sembra animare una danza nel salone da ballo.Una moltitudine di rami, uniti in un intreccio continuo, si arrampica e si espande intorno a finestre, balconi e opere della collezione di Palazzo Chigi Zondadari, in un rapporto dialettico nel quale la forza delle architetture settecentesche e quella della natura si confrontano in un simbolico abbraccio. “L’opera di Paolo William Tamburella sottolinea la volontà di attivare la casa-museo e aprirla alla comunità attraverso progetti di arte contemporanea” racconta Flavio Misciattelli, “per continuare l’incontro tra presente e passato, in cui le suggestioni reciproche possono diventare un’occasione di stimolo e conoscenza”. Nel grande salone da ballo, alcuni tralci di vite sradicate, raccolti dall’artista in Francia, alle pendici della montagna Sainte-Victoire tanto amata da Cézanne, si coprono di preziose armature dorate. Tutto il materiale per pel’installazione è stato raccolto dall’artista non solo in Provenza ma anche dintorni di Siena. Scrive la curatrice Valentina Bruschi nel catalogo: “L’installazione scultorea di Paolo William Tamburella diventa un’opera d’arte unica in cui l’intreccio di viti, dalle dimensioni sorprendenti, innestato nell’architettura settecentesca del palazzo, sembra celebrarne la magnificenza in un elogio dei secoli trascorsi e del tempo che vede l’elemento naturale porsi in simbiosi con la dimora, come se l’avesse abitata da sempre e da sempre fosse in dialogo con essa”.

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Atlas Advanced Technologies e la senese Prometeo, insieme per supportare le PMI nella transizione 4.0 9 Giugno 2023

Nell’intervista della settimana di domenica 11 giugno, alle 12:10,  parleremo di nuove tecnologie con due diversi ospiti che si alterneranno al microfono di Antenna Radio Esse: Giulio Ancilli Ceo di Prometeo SRL un’azienda che dal 1994, a Siena , si occupa di strumenti matematico-statistici e offre soluzioni strategiche per utilizzare strumenti di Intelligenza Artificiale al fine di affrontare le sfide che gli scenari complessi di oggi richiedono,e Valerio Grassi, il secondo ospite,  CEO di ATLAS Advanced Technologies Srl , azienda che opera a Milano. Le due aziende hanno siglato una partnership per supportare le Piccole e medie imprese nella transizione 4.0. “Negli ultimi 20 anni – aggiunge Giulio Ancilli, CEO di Prometeo Srl – l’accesso alle tecnologie è sempre stato elemento centrale per le aziende. Oggi, nell’era Data Driven, questo è ancora più vero per le PMI tradizionalmente più restìe a innovare i processi interni poiché spesso prive delle risorse necessarie ad adottare soluzioni innovative e, soprattutto, ad acquisire competenze di utilizzo nei confronti di strumenti evoluti e spesso ritenuti complessi, come ad esempio le tecnologie di intelligenza artificiale.” “Il mercato relativo alla Intelligenza Artificiale – dichiara Valerio Grassi, CEO di ATLAS Advanced Technologies Srl – è uno dei settori maggiormente in crescita nel panorama attuale con un positivo 32% nell’ultimo anno. Però solo il 15% delle PMI è in una fase di implementazione, mentre il 62% non ha ancora sviluppato alcun progetto per una tecnologia che diventa fondamentale in uno scenario sempre più complesso da prefigurare con strumenti tradizionali”. Da questa partnership si attendono sviluppi estremamente positivi, anche sul fronte assunzioni sul territorio.

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Ciccio Minucci: “Vi racconto l’estate senese” 27 Maggio 2023

Intervista della Settimana di domenica 28 maggio alle 12:10, su Antenna Radio Esse con Ciccio Minucci, dj senese, noto speaker radiofonico  e organizzatore di eventi che ha avuto l’incarico di gestire l‘estate senese in Fortezza, con  Wonderland, la società che controlla il Papillon e che si è aggiudicata il bando indetto dal comune di Siena. Al presidente del consiglio di amministrazione di Wonderland, Ciccio Minucci, è stato affidato un incarico difficile e una sfida non da poco  per uno spazio dall’enorme potenziale, ma eternamente alla ricerca di una destinazione e al centro di varie proposte e polemiche nel corso degli ultimi anni. Ristorazione, spettacoli , eventi a pagamento per ospiti di richiamo nazionale e internazionale e a libero ingresso e spazio alle associazioni locali che si proporranno per animare la Fortezza. In queste parole può essere riassunta la ricetta dell’estate senese di Ciccio Minucci e   i suoi partner che cureranno  la ristorazione. Uno spazio  che dovrebbe tornare ai senesi,  sicuri di trovare sempre qualche appuntamento musicale o culturale, dove poter  ballare all’aperto e  avere la possibilità di bere una bibita, un cocktail o mangiare qualcosa, con musica dal vivo per i tanti  gruppi  locali  che a Siena non hanno più spazi  dove esibirsi.

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Gloria Mazzi, presidente Agimus: “La magia del concerto di Bollani e 11mila euro per l’AIL” 19 Maggio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 21 maggio alle ore 12:10 al microfono di Antenna Radio Esse c’è Gloria Mazzi che è presidente e direttrice artistica di Agimus, un’associazione musicale che opera in tutta Italia. La sezione grossetana fa riferimento a un’associazione nazionale, nata a Roma nel 1949 per volere dell’Ente morale della Farnesina e in stretta relazione con il Ministero della Pubblica Istruzione. Con Gloria Mazzi, che divide il suo tempo fra lezioni di musica e l’organizzazione di concerti, parleremo di una delle ultime importanti iniziative di Agimus, perché il 5 maggio a Grosseto c’è stato il concerto sold out di Stefano Bollani, “Piano Solo”, che grazie a Castagneto Banca ha permesso di raccogliere 11mila euro che sono stati devoluti all’AIL Siena e Grosseto, una realtà molto importante per questi territori: l’ Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, promuove e sostiene la ricerca scientifica, assiste i pazienti e le famiglie e si propone di migliorare la qualità di vita dei malati sensibilizzando l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie del sangue . Gloria Mazzi ci racconterà come il Concerto Piano Solo sia stato un evento che sarà ricordato a lungo a Grosseto, andato sold out in pochissimi giorni dopo l’annuncio del concerto. Un omaggio all’arte dell’improvvisazione più che un concerto al pianoforte. Quando Stefano Bollani è salito sul palco per il suo one man show, è accaduta la magia. Due ore volate, pubblico incantato, niente scaletta, nessun programma e standing ovation finale. Nel corso dell’intervista Gloria Mazzi racconterà anche dei progetti di Agimus e delle date dei concerti già programmati per l’imminente estate, lungo la costa tirrenica da Castiglione della Pescaia fino a Follonica.

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“Il male esiste, se non lo racconti crei un inganno”. Intervista con Alessandra Hropich 13 Maggio 2023

I mostri esistono – le favole per spaventare i bambini, le più antiche, hanno sempre nascosto una parte educativa – i mostri esistono nella vita reale e possono essere raccontati esattamente con mille episodi. “Il male esiste” ci ha scritto in redazione un’ascoltatrice “e deve essere raccontato a tutti”. L’abbiamo contattata per cercare di capirne di più e così abbiamo conosciuto l’avvocato e scrittrice romana Alessandra HropichSe non lo racconti, crei un inganno – aggiunge -. Se non racconti il male, non permetti alle persone di distinguerlo subito dal bene. Il male non si copre ma si deve scoprire e far conoscere il più possibile”. A tutto questo aveva aggiunto però che raccontare il male del quale viene ed è venuta a conoscenza per la sua attività di avvocato, l’aiuta a dare i contorni alla vera felicità, dichiarandosi fiera di raccontare la verità. Così nell’Intervista della Settimana di domenica 14 maggio, alle ore 12:10 parleremo con Alessandra Hropich del male in molte sue sfaccettature, per riuscire ad aiutare le persone a riconoscerlo e per dare loro gli strumenti per la rinascita e l’inizio di una nuova vita alla ricerca della felicità che chi subisce il male ritiene non sia un suo diritto. “Quando il mostro è il proprio padre. Una storia vera….”; “Vittima di mille ingiustizie. Storie vere di chi la prepotenza , l’ha conosciuta sul corpo” ; “Mostri, il peggio dell’umanità. Dietro le apparenze idilliache, un’implacabile ferocia. Storie vere”, ma anche “La felicità? ve la do io (storie vere) “. Questi alcuni dei titoli dei suoi libri.

                                                                                                                “Quando il mostro è il proprio padre” è la cronistoria nuda e cruda di una famiglia distrutta dalla presenza di un orco dalla crudeltà senza limiti e si pone come un diario degli avvenimenti in cui gli abusi sui minori sono solo uno dei tanti scheletri nell’armadio analizzati. Un libro che, scoperchiando uno dei tanti vasi di Pandora nascosti nelle case del nostro Paese, vuole essere di interesse, sia collettivo, sia per chi sta vivendo un simile trauma, non avendo ancora avuto la forza o il coraggio di ribellarsi ad esso. Corredato da interviste a personalità del mondo ecclesiastico, legale e medico, questa discesa agli inferi nella anormale normalità di una famiglia s’imprime nella memoria. Ricordando al lettore che il male e la sua atroce banalità si nascondono più vicino di quanto si pensi. “Scrivo libri crudi ma veri, ma quando poi mi contattano persone che si sono riconosciute in certi momenti del racconto e trovano il coraggio di cercarmi perchè hanno intuito che si può e si deve reagire, allora capisco che indagare nel male, che è sempre doloroso, ha avuto uno scopo importante”.

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“Acquaio ascendente sciacquone”. I primi 60 anni di carriera di Gianni Giannini 5 Maggio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 7 maggio, alle 12:10, Antenna Radio Esse incontra Gianni Giannini cabarettista, cantante e attore, comico, intrattenitore, ma veramente anche tanto altro. Giannini ci racconta la sua carriera attraverso il suo ultimo libro “Acquaio ascendente sciacquone. I miei primi 60 anni di carriera” stampato dalla casa editrice  senese  Betti. Fiorentino di nascita, Giannini vive ad Asciano. Fin da giovanissimo ha cominciato a fare spettacolo suonando chitarra e batteria con l’orchestra “I magnifici sette”. Come musicista ha suonato con diversi artisti tra cui anche Gianni Morandi. E proprio a quel periodo risale il suo inizio come comico e intrattenitore, perché riempiva gli spazi tra un brano e l’altro con battute e barzellette. “Acquaio ascendente sciacquone. I miei primi 60 anni di carriera” è un libro che si legge tutto d’un fiato, scritto con facilità, molto scorrevole, ricco di aneddoti ed episodi della vita di Giannini. “ Era da tempo che ci pensavo – racconta l’autore – e lo volevo far scrivere da un professionista, che avrebbe raccolto e riscritto le mie testimonianze. Poi è arrivato il Covid e le lunghe giornate di isolamento, è stato quasi naturale cominciare a trasefrire sulle pagine i miei ricordi di 60 anni di carriera nello spettacolo. Un flusso veloce, intercalato da episodi che riaffioravano alla mente, mentre scrivevo. Un’esperienza importante e nuova per me, proprio perché fatta in un periodo decisamente particolare per tutti noi”. Ed è stato un successo immediato. Grazie al libro infatti hanno ripreso vita tanti personaggi inventati da Giannini. Inizialmente lo hanno comprato soprattutto quei lettori che hanno vissuto gli anni raccontati da Giannini, ma una volta entrato in famiglia, il libro è stato apprezzatissimo anche dalle nuove generazioni. Ci sarà un seguito? “Non pensavo – conclude Giannini -, ma adesso mi rendo conto che ho ancora tantissime cose da raccontare, quindi sì, credo proprio che ci sarà un seguito”.

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Il Triangolo Rosa di Altero Borghi, uno spettacolo per riflettere 28 Aprile 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 30 aprile alle ore 12:10, Antenna Radio Esse incontra Altero Borghi, un meraviglioso eterno Peter Pan, che dopo laurea in storia del teatro ha dedicato tutta la sua vita alla grande passione per il palcoscenico. Borghi ha fondato e lavora presso l’Associazione Sobborghi Impresa Sociale, un’associazione che si prefigge di sviluppare la conoscenza e il confronto artistico tra soggetti appartenenti a realtà diverse, con particolare attenzione a situazioni di disagio al fine di un recupero e il reinserimento sociale di detenuti, portatori di handicap, extracomunitari. Borghi ha risposto  alle domande di Antenna Radio Esse, subito dopo aver tenuto le sue lezioni di teatro al carcere di Grosseto. E’  stato spontaneo chiedere perché non svolga più questa attività a Siena, dopo oltre venti anni di esperienze più che positive, e dispiace sentire la risposta che ha dato nell’intervista. Ma questo caparbio “saltinbanco” della vita non si è dato per vinto e continua a lavorare con i detenuti, esperienza che reputa di grandissima forza emotiva – oltre che nel carcere di Grosseto anche a San Gimignano e Massa Marittima. L’Associazione Sobborghi ha al suo interno il gruppo teatrale “Poveri ma alteri”, composto, come scritto nel sito, da guitti, saltimbanchi, detenuti in semi libertà, manager, registi di campagna, medici in cerca di una cura, madri di famiglia con prole al seguito, musicisti introversi, sopravvissuti Erasmus, laureati in cerca di lavoro e studenti in cerca di una possibile laurea…, tutti animati da una grande passione per il teatro. Ultimo lavoro di Borghi “Triangolo Rosa”, (in tedesco, rosa Winkel, “angolo rosa” era un simbolo di stoffa in uso nei campi di concentramento nazisti, posto sulla casacca degli internati per omosessualità maschile. Secondo una stima di massima, i prigionieri che portarono il triangolo rosa oscilla fra i 5.000 e i 15.000 ndr), scritto e interpretato da lui, un’opera di forte impatto che tocca temi delicati e purtroppo sempre attuali come la diversità. “Perché il teatro – conclude Altero Borghi – soprattutto dopo gli anni di pausa del Covid, deve ritrovare il suo scopo di far riflettere”. Chi va a teatro deve avere un impatto emotivo con ciò che vede rappresentato e l’opera messa in scena deve essere una sorta di detonatore per le emozioni dello spettatore.

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Marco Batti: “Siena dedica il Festival Danza Excelsior al Maestro Bruno Vescovo” 19 Aprile 2023

Domenica 23 e lunedì 24 aprile, alle 21:00 al Teatro dei Rinnovati di Siena, torna il Festival Danza Excelsior, organizzato da Ateneo della Danza e Balletto di Siena, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune, con la direzione artistica del maestro Marco Batti che sarà al microfono di Antenna Radio Esse domenica 23 alle ore 12:10, il giorno stesso della Prima Assoluta del nuovo spettacolo Callas canta Puccini: Eros & Pathos, che sarà la serata d’esordio del Festival. L’allestimento celebra due importanti ricorrenze come i 100 anni dalla nascita di Maria Callas (1923-1977), e, nel 2024, i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini (1858-1924). La coreografia, scandita in quattro quadri, è realizzata su pagine di alcune delle maggiori opere di Puccini: Manon Lescaut, Bohème, Tosca, Madama Butterfly. I volti di femminilità segnate da Eros e Pathos, “anime accese da grandi passioni e gelosie”, sono restituiti dall’inimitabile voce di Maria Callas, sensibile interprete del compositore. Entrambi hanno indagato ed espresso, al più alto livello, il desiderio di compensazione della condizione umana ricercato nel rapporto amoroso, con il dolore, le zone d’ombra e le sofferenze a questo connesse, segnate da incompletezza, nostalgia, solitudine. Con grande emozione il direttore artistico e coreografo dello spettacolo Marco Batti ricorda che lo spettacolo è inserito nella cornice del Festival di Danza Excelsior, da quest’anno dedicato alla memoria del Maestro Bruno Vescovo (1949 – 2022), figura determinante e fondamentale per il balletto e per la formazione di Marco Batti stesso e nei due giorni di spettacolo nel foyer del Teatro dei Rinnovati, sarà allestita, una mostra video-fotografica che ricorda la carriera artistica dello storico primo ballerino al Teatro alla Scala di Milano.

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Paola Mencarelli, la senese che ha inventato la Florence Cocktail Week 7 Aprile 2023

L’intervista  della settimana di domenica 9 aprile è con  la geniale signora senese dai capelli blu, che ha portato le prime Cocktail Week in Italia. A Firenze da lunedì 17 a domenica 23 aprile, torna l’evento ideato da Paola Mencarelli che sarà preceduto dalla Tuscany Cocktail Week, che si svolgerà nei migliori cocktail bar di tutte le altre 9 province toscane dal 10 al 16 aprile. Anche Siena avrà i suoi protagonisti, come la Bottiglieria Salefino, Charlie Mixology Bar e Trefilari, mentre altri 7 locali sono in provincia. Ma chi è Paola Mencarelli? Una laurea in letteratura francese, un master in giornalismo, comunicazione e critica gastronomica che le ha permesso di coniugare la sua passione con la scrittura professionale, diventando giornalista pubblicista e contribuendo alle guide gastronomiche di Gambero Rosso.
La formazione e l’esperienza in organizzazione di eventi in ambito food e la crescente passione per il mondo della mixology l’hanno portata a fondare nel 2016 la prima cocktail week italiana, a Firenze, poi nel 2019 ha creato la Tuscany Cocktail Week. Nel 2021, ha dato  vita a Venice Cocktail Week, seguita nel 2022 da Cortina Cocktail Weekend, primo evento del genere in montagna.
Nel giro di cinque anni ha introdotto nel nostro Paese il fenomeno delle settimane dedicate alla mixology, ma il vero  paradosso è che  solo fino a pochi anni fa Paola Mencarelli,  oggi riconosciuta come una delle migliori conoscitrici in assoluto del mondo del bar, fosse astemia. “Ho iniziato a bere solo per sete di conoscenza – ha raccontato ad Antenna radio Esse – la mia grande passione era la cucina, di cui ero affascinata da ogni aspetto. Il mondo della miscelazione si è andato inserendo perfettamente in questo filone: in fondo, citando una terminologia ormai di uso comune, si tratta di cucina liquida”. A lei il merito di aver portato in Italia un fenomeno già presente in altri paesi e  le abbiamo chiesto  come si possono considerare  i professionisti italiani del settore. “Le nostre ricette e i nostri prodotti sono tra i più amati e conosciuti al mondo, noi italiani purtroppo abbiamo la tendenza a sottovalutarci,  fra i nostri bartender ci sono professionisti strepitosi”. Il mondo che c’è dietro l’arte del bere miscelato, la ricerca gustativa, la tradizione liquoristica italiana di nicchia sono al centro degli eventi che organizza Paola Mencarelli, che in ogni occasione abbina anche  occasioni  per educare  i giovani verso  il bere consapevole, appuntamenti  che  insegnino ad  apprezzare la qualità, senza farsi travolgere dalla  quantità.

La senese Paola Mencarelli ritratta dalla fotografa di moda Veronica Gaido

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Leadership femminile. Esiste davvero? Risponde l’autrice Chiara Galgani 24 Marzo 2023

Intervista della Settimana di domenica 26 marzo alle ore 12:10, con Chiara Galgani che racconta ad Antenna Radio Esse, l’esperienza con il suo ultimo libro “Leadership femminile. Esiste davvero?” scritto insieme alla giornalista  Valeria Santoro. In libreria dall’8 marzo e nei maggiori store online il volume edito da Franco Angeli, approfondisce il rapporto tra mondo femminile e managerialità, attraverso le conversazioni con dieci affermate manager e imprenditrici italiane. Ne scaturisce un affresco nitido e puntuale della managerialità di successo e della sua trasformazione nel corso degli ultimi 50 anni, con consigli, strategie e aspetti irrinunciabili da considerare per il proprio sviluppo professionale e per la messa a punto di ogni strategia vincente. Nel libro anche dati  recenti (fonte Consob e World Economic Forum) relativi alla presenza femminile nelle aziende, in Italia e nel mondo. Al centro del volume le conversazioni delle due autrici con 10 donne protagoniste della storia industriale del nostro Paese: Pina Amarelli, Presidente di Amarelli e di Banca Regionale di Sviluppo; Patrizia Grieco, Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena e Assonime; Albiera Antinori, Presidente Marchesi Antinori; Elena Goitini, Ceo Bnl Bnp Paribas e Responsabile Gruppo Bnp Paribas in Italia; Mara Panajia, Presidente e Ad di Henkel Italia; Silvia Candiani, Country General Manager Microsoft Italia; Cristina Scocchia, Amministratrice Delegata di Illy Caffè; Antonella Mansi, Industriale, Presidente del Centro di Firenze della Moda Italiana, Presidente UniCredit Leasing; Daniela Fatarella, Direttrice Generale Save the Children Italia e Sara Riffeser Monti, Presidente SpeeD e Componente del Consiglio di Amministrazione Monrif Spa.

Le autrici: Chiara Galgani, cresciuta a Chiusdino (SI), vive a Siena. Laureata in Economia, ha conseguito un master in Economia e Banca all’Università di Siena e uno in Comunicazione d’Impresa alla IULM di Milano. Lavora da oltre 20 anni nell’ambito della comunicazione e dell’ufficio stampa di Banca Mps. È docente di relazioni media e comunicazione finanziaria all’Università Tor Vergata di Roma.

Valeria Santoro, cresciuta a Fuscaldo (CS), vive a Roma. Laureata in Giurisprudenza alla LUISS, ha frequentato il master in comunicazione e media a Tor Vergata. Giornalista professionista dal 2003, lavora a MF Dow Jones, l’agenzia di Class Editori

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Alessandro Benvenuti: “450 gli alberi che stanno crescendo grazie ai Teatri di Siena” 16 Marzo 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 19 marzo alle 12:10 Antenna Aradio Esse incontra di nuovo Alessandro Benvenuti, direttore dei Teatri di Siena, per fare un punto su come è andata questa prima stagione dopo due anni di blocco forzato dovuto alla pandemia, ma anche per parlare delle nuove inziative parallele alla stagione teatrale, messe in atto quest’anno.  Il progetto è molto semplice e consiste nel regalare e piantare un albero per ogni abbonato alla stagione teatrale, in modo da compensare le emissioni di Co2 e generare, in parallelo, un impatto sociale positivo nelle comunità che si prenderanno cura di queste piante. Un totale di  450 alberi piantati in varie zone del mondo per dare un segnale forte della necessità di prendersi cura del nostro pianeta, non solo guardando al proprio territorio. Con questa iniziativa i Teatri di Siena, in collaborazione con Treedom, hanno contribuito alla nascita di una piccola foresta, all’interno del progetto (im)pattichiari, attraverso il quale i Teatri di Siena hanno dato avvio a un percorso di confronto e di attenzione costante sui temi dell’ambiente. Un luogo di riflessione sulle possibili soluzioni per ridurre l’impatto ecologico delle attività culturali e valorizzare, così, tutte quelle esperienze che vanno in questa direzione. La  stagione teatrale 2022-2023  riprenderà lunedì 20 e martedì 21 marzo, con lo spettacolo di danza “Boys don’t cry”, seguita da  “Sani” di e con Marco Paolini il 24, 25 e 26 marzo. Tra la fine di marzo e il mese di aprile gli ultimi tre spettacoli della stagione: “Miracoli Metropolitani” di Carrozzeria Orfeo, “The brides international” e “ La dolce ala della giovinezza” con Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni.

Gli alberi donati dai Teatri di Siena  per compensare le emissioni di Co2 e generare un impatto sociale positivo nelle comunità che si prenderanno cura di queste piante
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Treedom e Teatri di Siena: un albero per ogni abbonato 10 Marzo 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 12 marzo, alle 12:10 Antenna Radio Esse incontra Anna Ciattini, Responsabile Marketing per le aziende di Treedom, realtà fiornetina che dal 2010, anno della sua costituzione, ha visto piantare più di 3 milioni di alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia. Tutti gli alberi vengono piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici. Treedom ha un collegamento forte con Siena attraverso il progetto (im)Patti Chiari, infatti i Teatri di Siena hanno dato avvio a un percorso di confronto e di attenzione costante sui temi dell’ambiente. Un luogo di riflessione sulle possibili soluzioni per ridurre l’impatto ecologico delle attività culturali e valorizzare, così, tutte quelle esperienze che vanno in questa direzione. Tra le azioni avviate per la stagione 2022/23, la decisione di piantare 450 alberi nellaForesta dei Teatri di Siena”. Grazie alla partnership con Treedom, infatti, è stato possibile piantare alberi a distanza in diversi progetti di cooperazione e seguirne la storia online. Il progetto è molto semplice e consiste nel regalare e piantare un albero per ogni abbonato alla stagione teatrale, in modo da compensare le emissioni di Co2 e generare, in parallelo, un impatto sociale positivo nelle comunità che si prenderanno cura di queste piante. La Foresta dei Teatri di Siena sta crescendo insieme al pubblico e attualmente conta 450 alberi che assorbiranno 156,75 tonnellate di CO₂. Ogni albero, nel corso della propria vita, assorbe CO₂ (diossido di carbonio) dall’atmosfera, fissandolo nelle proprie parti legnose. Finanziare la piantumazione di nuovi alberi con Treedom, quindi, è una scelta che va in più direzioni e guarda alla complessità del tema della sostenibilità ambientale, provando ad agire su più fronti e in maniera trasparente.
L’accordo stipulato con Treedom prevede la piantumazione di nuovi alberi per i prossimi 2 anni.
Intanto ogni abbonato potrà veder crescere la propria pianta e, perchè no, piantarne altre.

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Franco Maggiorelli, ancora un podio mondiale di sci nella Coppa Master 3 Marzo 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 5 marzo alle 12:30, Antenna Radio Esse incontra il Maestro di Sci Franco Maggiorelli, reduce da un nuovo successo nella  Coppa di Sci Master, durante una gara all’Abetone. “Non ti passa mai la voglia di fare gare?” abbiamo chiesto a Maggiorelli che nonostante i numerosi incidenti e i tanti interventi ortopedici, continua a gareggiare in circuiti importanti come la Coppa Master. E la risposta è stata un “no” deciso, la sua voglia di competere e di scendere fra i pali dello slalom è immutata dagli anni ’70, quando capì cosa lo sci poteva rappresentare per lui. Uno sport che per Maggiorelli è diventato una professione che alterna   a quella di preparatore atletico in palestra. E’ il secondo Maestro di Sci di Siena,  dopo Andrea Santini; a oggi sono ancora solo loro due ad aver ottenuto questo traguardo non  facile da raggiungere per i “cittadini“. Gli standard di preparazione richiesti per diventare Maestri di Sci sono molto alti e ovviamente sono  più facilmente raggiungibili da  sciatori di montagna, che hanno maggiori opportunitàà di allenarsi.  Da sempre presente e attivo nello Sci Club Siena, allena giovani sciatori all’Abetone e in estate sui ghiacciai italiani;  il suo sogno è  trovare e motivare nuovi sciatori per inserirli nel percorso delle competizioni Mondiali del Circuito Master.

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Brides International torna ad Aprile! 28 Febbraio 2023

Annunciate le date per il recupero dello spettacolo “The Brides International”, portato in scena dalla compagnia “Topi Dalmata“. Gli spettatori avranno dunque la possibilità di recuperare la pièce di teatro. Lo spettacolo rimandato a causa dello sciame sismico di inizio febbraio, sarà recuperato venerdì 14 (turno A), sabato 15 (turno B) e domenica 16 aprile (turno C) . Chi possedeva già il biglietto per lo spettacolo, potrà utilizzarlo nelle nuove date individuate. Altrimenti, sarà possibile comperare il titolo d’acquisto in biglietteria, aperta dalle 13 alle 19 da martedì a domenica, oppure online.

Da un’idea originaria di Margherita Fusi e Silvia Priscilla Bruni, il respiro internazionale di questa pièce è stato sviluppato dal regista David Glass che ha rielaborato e sviluppato The Brides in uno spettacolare pezzo di teatro fisico, in un tripudio di delicatezza. Una produzione della compagnia senese dei Topi Dalmata, nata nel 2010 dopo alcuni bizzarri esperimenti di laboratorio che usano queste parole per descriversi: “Con le loro macchie di multiforme ingegno i Topi annusano la situazione e partono in quarta alla conquista del mondo”. Silvia Priscilla Bruni, è nata a Venezia, ma vive a Siena da 23 anni, l’attrice e coordinatrice del gruppo teatrale I Topi Dalmata, racconta come la storia di The brides sia nata alcuni anni fa proprio a Siena, ma che adesso ritorna con un respiro internazionale, dopo aver attraversato paesi diversi, contaminandosi con spose dal giappone, dall’america e dalla grecia, che raccontano senza parole le vite di tante donne.
The Brides international è una celebrazione sfrenata del comportamento scorretto femminile: sul palco le attrici si agitano, urlano, si contorcono e gridano, mentre le splendide musiche ci trasportano da un mondo all’altro.
“Sì, è esattamente questo – racconta Silvia Priscilla – è il momento in cui la donna va fuori dallo stereotipo e dall’etichetta che le viene imposta. Recitiamo tutte in abito da sposa, sono abiti che ci hanno regalato, e come dice un detto popolare, l’abito fa il monaco”. Ma cosa simboleggiano questi vestiti?
Sono scomodi, pesanti –  racconta Silvia Priscilla Brunisei fisicamente bloccata in un bustino, esattamente come le donne che vengono compresse nelle situazioni. Ma resta la voglia di dire qualcosa, c’è la necessità di esprimersi al di là di quello che la società impone
Chi è la black bride? “E’ la disciplina, l’educazione, la famiglia, che purtroppo non si sceglie, è qualcosa che ci si autoimpone, la morte delle idee, dello slancio che avrebbe ogni individuo, la morte della volontà”.
Quanto entusiasmo c’è sul palco, per le prove, dopo due anni di pandemia?
“Tantissimo – conclude l’attrice – il sogno è ricominciato da Londra, l’entusiasmo di riportarlo qui a Siena è qualcosa di eclatante, torna a casa uno spettacolo che è andato in giro e ha cambiato un po’ linguaggio e ritorna arricchito. Questo progetto è nato da Siena, era giusto che tornasse, chi lavora con noi per questo spettacolo, proveniente da varie parti del mondo, è estasiato della città, quando interrompiamo, gli attori sono quasi increduli di trovarsi in un posto così straordinario come Siena”.

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Roberto Bassan e la fotografia come fuga dalle realtà 24 Febbraio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 26 febbraio alle ore12:10, Antenna Radio esse incontra Roberto Bassan, originiario di Tiene, in provincia di Vicenza, ma da ormai venti anni trasferito a Siena. L’accento però tradisce ancora la sua origine veneta. Bassan è ancora molto legato alle sue radici, ma l’ incontro con la nostra città e le sue straordinarie bellezze artistiche e paesaggistiche ha nutrito e alimentato la voglia di fotografare che da sempre è una sua caratteristica. Bassan ci racconta come si è  avvicinato a questo mondo e come sia stato per lui importante e quasi “terapeutico” per superare alcuni  momenti difficili. Attraverso la fotografia e la concentrazione necessaria per  trovare la luce e il momento perfetto, è riuscito  a crearsi  una dimensione assolutamente appagante e distaccata dai problemi della realtà con i quali tutti prima o poi dobbiamo  confrontarci. Oggi che tutti si sentono un po’ fotografi e i devices a nostra disposizione favoriscono questa illusione, oggi che non si pagano più le costose pellicole di una volta, tutti fotografiamo tutto, in ogni momento e siamo diventati reporter e fotografi, ma dove è la differenza con chi lo fa per professione? “La fotografia oggi è molto più rapida, ma la qualità cambia a seconda delle attrezzature che si hanno, anche se ci sono telefoni formidabilicommenta Roberto Bassanma servono  anche la sensibilità, l’improvvisazione e le conoscenze tecniche per fare  foto interessanti. Lo scatto perfetto è il sogno di ogni fotografo, ma credo che non arriverà mai, perchè ho sempre obiettivi diversi e ho capito che la  a foto più bella è sempre quella che devi ancora scattare”. Progetti per il futuro? “Scovare i tesori più nascosti di Siena e renderli fruibili a tutti; andare in quei luoghi che non sono aperti alle visite  e fotografarli per poter condividere la bellezza, creare realtà virtuali che  possano far vivere quelle esperienze che per motivi vari non tutti possono fare. Mi piace cercare di cogliere mediante l’arte fotografica ciò che si nasconde ma che non è evidente e  diretto, e sono affascinato dal movimento, dal  dinamismo del corpo animale o dall’energia umana emanata dal corpo che pratica sport con tecnica e passione”.

 

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I meravigliosi cavalli fluidi di Roberto di Jullo nel drappellone del prossimo luglio 17 Febbraio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 19 febbraio alle ore 12:10, al microfono di Antenna Radio Esse il maestro Roberto di Jullo, che ci trasmette  tutto il suo entusiasmo per il prestigioso incarico ricevuto da Comune di Siena  di dipingere il drappellone del Palio di luglio 2023, formalizzato proprio in questi giorni. “Erano anni che aspettavo questo momento – dichiara il maestro di Jullo – la pandemia ha ostacolato questo sogno, ma adesso è realtà”. Pittore di fama internazionale, che si divide fra i suoi studi di Roma, Pescocostanzo e New York, è artista noto in città per la sua personale ai Magazzini del Sale di alcuni anni fa e per la partecipazione a tutte e quattro  le edizioni di Cavalli d’Autore, al Santa Maria della Scala, mostra collettiva che riunisce i dipinti  e le sculture dei migliori interpreti della figura del cavallo scelti a livello nazionale e internazionale. L’artista, dallo stile interpretativo e tecnico di personale e  specifica marca estetica e pittorica, interpreta ed esprime il tema dei cavalli come simbolo e metafora della forza, della bellezza, della gioia vitale, della libertà e dell’eleganza gestuale e formale. I cavalli di Roberto di Jullo sono ritratti in gesti liberi, sempre  senza ferri e finimenti,  cavalli bradi ma estremamente armonici, spesso al galoppo con la  criniera e la coda nel  vento. Tra le sue opere più significative, va menzionata la Pala della Crusca realizzata nel 2001 su incarico del professor Francesco Sabatini in occasione della Presidenza di Sabatini dell’Accademia nota e ammirata nel mondo. La cifra stilistica e poetica di Roberto di Jullo si  caratterizza con i colori della natura  che virano sui toni dell’azzurro, del giallo del  grano maturo, del verde inteso e degradante, dei grigi e dei marroni della terra. L’ispirazione nasce  dai luoghi dell’infanzia molisana e dai paesaggi abruzzesi.

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“The brides international” Silvia Priscilla Bruni racconta il ritorno a Siena 8 Febbraio 2023

Grande attesa per The brides international, in scena al Teatro dei Rinnovati venerdì 10 e sabato 11 febbraio, alle 21 e domenica 12 febbraio, alle ore 17. Da un’idea originaria di Margherita Fusi e Silvia Priscilla Bruni, il respiro internazionale di questa pièce è stato sviluppato dal regista David Glass che ha rielaborato e sviluppato The Brides in uno spettacolare pezzo di teatro fisico, in un tripudio di delicatezza. Una produzione della compagnia senese dei Topi Dalmata, nata nel 2010 dopo alcuni bizzarri esperimenti di laboratorio che usano queste parole per descriversi: “Con le loro macchie di multiforme ingegno i Topi annusano la situazione e partono in quarta alla conquista del mondo”. Antenna Radio Esse ha incontrato Silvia Priscilla Bruni, mentre è impegnata al Teatro dei Rinnovati nelle prove di The brides international. Nata a Venezia, ma a Siena da 23 anni, l’attrice e coordinatrice del gruppo teatrale I Topi Dalmata, racconta come la storia di The brides, sia nata alcuni anni fa proprio qui, ma che adesso ritorna con un respiro internazionale, dopo aver attraversato paesi diversi, contaminandosi con spose dal giappone, dall’america e dalla grecia, che raccontano senza parole le vite di tante donne.
The Brides international è una celebrazione sfrenata del comportamento scorretto femminile: sul palco le attrici si agitano, urlano, si contorcono e gridano, mentre le splendide musiche ci trasportano da un mondo all’altro.
“Sì, è esattamente questo – racconta Silvia Priscilla – è il momento in cui la donna va fuori dallo stereotipo e dall’etichetta che le viene imposta. Recitiamo tutte in abito da sposa, sono abiti che ci hanno regalato, e come dice un detto popolare, l’abito fa il monaco”.
Ma cosa simboleggiano questi vestiti?
“Sono scomodi, pesanti, racconta Silvia Priscilla Bruni – sei fisicamente bloccata in un bustino, esattamente come le donne che vengono compresse nelle situazioni. Ma resta la voglia di dire qualcosa, c’è la necessità di esprimersi al di là di quello che la società impone”
Chi è la black bride?
“E’ la disciplina, l’educazione, la famiglia, che purtroppo non si sceglie, è qualcosa che ci si autoimpone, la morte delle idee, dello slancio che avrebbe ogni individuo, la morte della volontà”.
Quanto entusiasmo c’è sul palco, per le prove, dopo due anni di pandemia?
“Tantissimo – conclude l’attrice – il sogno è ricominciato da Londra, l’entusiasmo di riportarlo qui a Siena è qualcosa di eclatante, torna a casa uno spettacolo che è andato in giro e ha cambiato un po’ linguaggio e ritorna arricchito. Questo progetto è nato da Siena, era giusto che tornasse, chi lavora con noi per questo spettacolo, proveniente da varie parti del mondo, è estasiato della città, quando interrompiamo, gli attori sono quasi increduli di trovarsi in un posto così straordinario come Siena”.

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Giacomo Paradiso di Rock Factory: “Sono un contadino con la Chitarra” 3 Febbraio 2023

Per l’intervista di domenica 5 febbraio alle ore 12:10 Antenna Radio Esse incontra Giacomo Paradiso, un senese eclettico dai mille interessi, per parlare con lui della sua doppia natura di professionista della musica e di visionario in agricoltura. Appassionato di musica fin da quando era piccolo ha iniziato con il sassofono per poi dedicarsi completamente allo studio della chitarra. La sua formazione avviene principalmente a Roma dove ha studiato con i grandissimi della musica italiana. Ma dopo l’esperienza romana Giacomo Paradiso è tornato a Siena dove nel 2008 ha aperto una piccola scuola di musica che dopo un anno si è evoluta nella più grande e moderna Rock Factory, la prima scuola di musica senese interamente dedicata ai generi Rock, che dal 2008 è riuscita a creare una struttura all’avanguardia scelta in questi anni già da oltre 1560 utenti. Tutto ciò che non è Classica e Jazz si può trovare all’interno di Rock Factory, che è una struttura, certificata acusticamente e riconosciuta dalla Regione Toscana. Tantissimi i corsi, rivolti a utenti di tutte le età, molti insegnanti e sale prova ad ore, complete di tutto ciò che può servire a un musicista. Fra le attività di Giacomo Paradiso spicca anche quella di Manager per Rock My Life. Adesso per Paradiso l’inizio di un nuovo percorso in agricoltura, con nuovi progetti e obiettivi ambiziosi di studio del suolo e coltivazioni mirate, per una progressiva trasformazione in contadino rock, un’unica figura dove due passioni possono convivere e integrarsi “Ho da sempre il mito del pastore con la lira – ha raccontato ad Antenna Radio Esse Giacomo Paradiso – musica e natura sono un tutt’uno, riuscirò a farle convivere diventando un contadino con la chitarra!”. Purtroppo l’entusiasmo da nuovo imprenditore agricolo di Paradiso ha dovuto fare subito i conti con il furto del trattore appena comprato. “Ma non mi scoraggio – conclude Paradiso – è stato un brutto episodio, causato in parte dall’inesperienza e dalla mia visione idilliaca della campagna, ma ne esco più concerto e motivato di prima”.

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Vandome: anche a Siena accessori di super lusso di seconda mano 27 Gennaio 2023

Per l’Intervista della Settimana di domenica 29 gennaio, alle ore 12:10,  incontriamo Martina Branchi , un’ imprenditrice aretina che ha aperto a Siena piccolo negozio in pieno centro, due passi da Banchi di Sopra, dove vengono venduti oggetti e capi firmati di super lusso, rigorosamente di seconda mano, specializzato in  borse firmate dagli stilisti più celebri del Made in Italy e del panorama internazionale. Vendome Luxury Bags, questo è il nome del negozio, è un concept innovativo per acquistare e vendere borse e accessori di seconda mano ma comunque garantiti e certificati. Per l’autenticità e la conformità degli oggetti venduti all’interno dei propri negozi, il gruppo Vendome ha deciso di introdurre una certificazione supplementare attraverso l’emissione e l’applicazione di un’ etichetta olografica unitaria che sarà presente su ogni oggetto in vendita. In questi punti vendita si possono anche vendere oggetti di grandi firme usati che vengono valutati dando la possibilità, se si desidera, di acquistare un altro oggetto nei diversi showroom, oppure di venderli senza permuta.

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