Rocca Salimbeni martedì pomeriggio ore 15, caldo torrido: in basso cinesi, giapponesi, stranieri in genere entrano dal grande portone per la visita all’antica banca, in alto, nei “suoi appartamenti”, Alessandro Profumo incontra i giornalisti prima di lasciare Siena. E’ il momento dei saluti per il presidente Mps che per 3 anni e mezzo ha guidato l’istituto nel momento più difficile, ereditando debiti e guai giudiziari dalla gestione di Mussari. E’ stato un buon presidente? Ovviamente secondo lui sì, anzi parla di una banca ora in salute che dovrà puntare ad una aggregazione più per far stare tranquilla la Bce che per vere necessità. “Sono stati 3 anni e mezzo che non mi aspettavo così, un bilancio positivo perchè la banca c’è, è operativa, oggi continua a consolidarsi sul mercato, vediamo i clienti soddisfatti, le persone che tornano anche a sorridere e credo che tutto questo sia estremamente positivo”.
Profumo arrivato a Siena dopo l’esperienza di ad di Unicredit ha assunto l’incarico di presidente e ieri nella conferenza stampa ha ricordato di aver rinunciato allo stipendio previsto per il suo ruolo sapendo di dover fare dei tagli. Ma anche delle critiche che si fecero al momento della sua nomina al Monte dei Paschi ipotizzando una difficile convivenza tra lui, uomo forte della finanza, e Fabrizio Viola. “Invece sono stati 3 anni proficui in cui abbiamo lavorato fianco a fianco con Fabrizio”. Uno staff che Profumo ha voluto ringraziare. “Senza il grande senso di appartenenza dei nostri dipendenti ed anche dei nostri clienti oggi questa banca non ci sarebbe più. Ci sono stati tanti momenti pesanti e complessi, ma in questi momenti la qualità dei rapporti umani che si sono creati all’interno della banca in questi tre anni sono stati un motivo di serenità e appoggio emotivo”.
Profumo venerdì lascerà Siena, si concederà un periodo di vacanze per poi cambiare mestiere. Prima di andarsene dà un consiglio a chi lo sostituirà e uno alla città: “Dò un consiglio a chi arriverà per Mps di avere sempre il senso che il Mps è un cittadino con tante responsabilità a Siena, un grande cittadino che può dare delle opportunità alla città, faccio un esempio con le tante relazioni internazionali che ha. Ma bisogna sempre tenere presente l’idea che Mps è un cittadino, in passato svolgeva un ruolo che va oltre quello di un semplice cittadino responsabile. Lascio una città che quando sono arrivato viveva il lutto del Mps e che oggi è una città che parla meno di Mps e pensa più al suo futuro, sapendo che ci sono tanti altri valori sui quali bisogna costruire un’identità che rafforzi il brand di Siena nel mondo”.
E a chi gli ricorda che si avvicina il Palio, lui risponde “Mandami un sms e dimmi chi ha vinto…”
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