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Robur, per la D bisogna attendere. E i tifosi si dividono

Slitta la risposta della Federcalcio alla richiesta del sindaco De Mossi di iscrivere il Siena in sovrannumero in Serie D. Il via libera arriverà solo dopo l’ufficializzazione dell’esclusione dalla Lega Pro della società di Anna Durio, comunque entro il fine settimana. De Mossi ha chiesto, oltre alla D, anche l’ammissione nei campionati giovanili, dalla Juniores ai Giovanissimi.

Intanto lunedì sera si è tenuta l’assemblea del Siena Club Fedelissimi per ricostruire gli ultimi giorni della Robur Siena e le prospettive per una ripartenza e per rispondere ad un comunicato della Curva che aveva criticato pesantemente i Fedelissimi. “Per la prima volta in Italia un gruppo Ultras attacca un Club, un’anomalia che ad oggi non ha riscontri, né a Genova o Milano, ma neanche a Pontedera”, scrive il club di Via Mencattelli. “Continueremo sulla nostra strada, indipendentemente dagli attacchi e da certe prese di posizione, diremo come sempre e più di sempre la nostra come Fedelissimi, continueremo ad essere presenti in casa e soprattutto in trasferta, come avviene da 50 anni a questa parte. Ognuno è libero di fare il tifoso come vuole, la pluralità di idee è una cosa importante, ma la credibilità si conquista con il rispetto, senza andare a sindacare, o peggio denigrare, ciò che fanno o dicono gli altri, ovvero seguendo quell’atteggiamento che è sempre stato nostro. Speravamo di ripartire uniti, come la Robur meriterebbe, non sarà così, sarà l’ennesima occasione persa, ma noi ci saremo comunque” (qui il comunicato completo).

Questo invece il comunicato della Curva Robur Lorenzo Guasparri del 7 agosto:

“Siamo ancora qui a dover urlare attraverso un comunicato la nostra rabbia verso una presidenza che sotto la regia di due indegni buffoni (madre e figlio), coadiuvati dal cocco di famiglia (il DS) e dall’avvocato delle cause fallimentari, hanno giocato con la nostra passione trattandola come fosse il giochino per il loro hobby familiare, tra l’altro non nuovi a questo tipo di gestioni sportive in passato.
Oggi però non è il giorno degli Sciacalli, oggi è il giorno dei Coccodrilli che piangono dopo aver ucciso la propria vittima, di quelli che da un decennio pontificano, si ergono a Totem, non chiedono mai scusa, non dicono mai ho sbagliato e che si sono sostituiti all’informazione, da editori.
Un’informazione univoca, sempre prona alle proprietà, in cambio di anteprime, di consenso per essere di riferimento alle istituzioni, un potere sindacale ed insindacabile, inattaccabile, verità assoluta, deviata, creando un patentino da tifoso istituzionale che ha emarginato e discriminato le voci fuori dal coro, dalla stampa, dalle TV, dallo stadio, dalle tribune una lista di indesiderati da mettere ai margini.
Liberi di essere tifosi come ognuno crede? Certo, finchè questo non lede il bene comune, non partecipa a farlo fallire 2 volte in 6 anni.
Liberi di essere tifosi come ognuno crede se non si dilapidano 5000 persone entusiaste in serie D permettendo al padrone di turno di toglierne i simboli, avallandone le scelte, ignorandone i debiti conosciuti.
Liberi di essere di tifosi come ognuno crede senza cenare con Mussari, abbracciare Valentina, sostenere i Mezzaroma con uno striscione in un settore non proprio mancando di rispetto, chiamare di notte Stronati e fare la pasta in casa con la Durio.
Liberi di essere tifosi come ognuno crede ignorando i gufi che prima e durante si pongono domande, allertano la tifoseria ma nonostante la storia recente non hanno mai concessa la credibilità.
Liberi di essere tifosi come ognuno crede trasformando un sito di tifosi per informare i tifosi, con giornalisti in erba che usano la nostra squadra come una palestra per poi scrivere altrove, oppure sistemarsi nelle redazioni locali continuando a compiacere i fallimenti della nostra passione. Un corto circuito unico, dove ad orologeria si è giornalisti neutrali o tifosi che indicano la strada maestra.
Da oggi la Curva è libera di non gradire più la convivenza con questi tifosi, liberi voi e Liberi noi di essere Ultras pronti a qualsiasi tipo di confronto.
Il Siena ripartirà e dovrà sapere che La Curva come in ogni altra città d’Italia sarà il cuore del tifo, vorrà prendere decisioni senza consultare nessun altro in piena autonomia assumendosi oneri e onori, avendo ben chiari i responsabili di questo ennesimo fallimento, molti dei quali si annoverano tra i tifosi a cui non può bastare scrivere parole di condanna per riabilitarsi, li avete abbracciati tutti ma soprattutto avete fatto abbracciare alla morte la passione di tutti.
Chiediamo con forza alle Istituzioni, al Sindaco, all’Assessore allo Sport, di ridarci dignità, di individuare una proprietà solida, ambiziosa, che progetti in grande, che ci faccia sognare, che riporti entusiasmo, che torni a far riempire lo stadio. Non si punti al minimo profilo utile, a Parma, a Reggio Emilia, a Bari, hanno dato l’esempio, si può tornare velocemente dove il Siena ha dimostrato di poter stare. Non commettiamo lo stesso errore fatto con l’ultimo fallimento, ovvero una proprietà a scadenza.
Speriamo che chi ha dimostrato interesse e provato la propria solidità e serietà nella trattativa con la fallita Durio capisca di essere capitato nel posto giusto e sposi le nostre ambizioni di rivalsa e quelle progettuali che potrebbe offrigli l’Amministrazione Comunale”.

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