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Nasce la nuova Camera di Commercio Arezzo-Siena, nel Senese il numero di imprese è stabile

La fusione delle due Camere di Commercio di Arezzo e Siena ha generato la nascita della più grande, per estensione territoriale, camera della Toscana. Nel bilancio per il 2019 la Camera di Commercio di Arezzo-Siena ha destinato oltre 2 milioni e 100mila euro ad interventi economici mirati al sistema delle imprese. Una cifra in crescita di quasi il 10% rispetto allo scorso anno, anche grazie ad una significativa riduzione dei costi di funzionamento del nuovo ente.
Accanto a queste importanti risorse destinate al sistema economico locale vanno poi aggiunti i servizi istituzionali normalmente erogati alle imprese quali, ad esempio, il registro delle imprese o la vigilanza sui metalli preziosi e sulla sicurezza di varie categorie di prodotti.
Tra i vari interventi finanziati particolare rilevo sarà assunto da quelli indirizzati all’incremento del grado di digitalizzazione delle imprese e all’innovazione dei processi e dei prodotti aziendali, realizzati attraverso gli sportelli “Pid – Punto Impresa Digitale” operanti ad Arezzo e Siena nonché quelli finalizzati a rafforzare le funzioni legate all’internazionalizzazione così da supportare le piccole e medie imprese nell’acquisizione delle capacità necessarie a muoversi, con autonomia ed efficacia, sui mercati internazionali. Di particolare rilevanza saranno anche i percorsi attivati con le imprese e le categorie economiche per l’inserimento professionale dei giovani e per il loro orientamento lavorativo. Saranno inoltre realizzati specifici progetti per potenziare l’offerta turistica dei territori, il marketing territoriale e la tutela e promozione delle tipicità.

A fine 2018 la consistenza delle sedi di impresa registrate in provincia di Siena è di 28.452 (206 in meno in un anno).
Il sistema delle imprese della provincia di Siena nel 2018 evidenzia anche un valore negativo pari a -39 sedi d’impresa per quanto riguarda il saldo fra le iscrizioni di nuove aziende e le cancellazioni (non d’ufficio). Vengono quindi confermati i segnali negativi già emersi lo scorso anno (-34 imprese) . Il peggioramento ha riguardato sia la natalità (sono state create 82 imprese in meno del 2017) che la mortalità (hanno chiuso 77 imprese in più rispetto allo scorso anno). In termini percentuali il saldo si traduce in un tasso di crescita di -0,14%.

Il grande plesso collegato al turismo vanta la maggiore presenza delle imprese giovanili, con una variazione rispetto alla fine del 2017 è negativa pur in presenza di una saldo iscrizioni-cessazioni positivo: la causa è sempre da attribuire all’invecchiamento degli imprenditori che, superando i 35 anni, escono dal conteggio e finiscono per essere assimilati alle cessazioni.
Infatti le imprese giovanili sono 2.158, con una variazione negativa del -6,1% pur avendo un saldo positivo, tra iscrizioni e cessazioni di +166 imprenditori.

Qui sotto l’intervista realizzata al presidente Massimo Guasconi.

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