“Sagre e feste paesane sono nate in passato per motivi lodevoli. Ma in questi anni si è perso il controllo e questa concorrenza sleale porta danni economici pesanti per le attività economiche. Chiediamo apertamente che la vostra Amministrazione si faccia carico delle proprie responsabilità”. E’ un passo della lettera aperta che Confesercenti ha appena inviato ai Sindaci dei comuni d’area Chiana e Trasimeno. I primi cittadini di Castiglion del Lago, Chiusi, Città della Pieve, Sinalunga e Torrita ricevono in questi giorni un ampio e circostanziato documento che riprende ed enfatizza l’allarme già espresso in passato: “secondo i nostri calcoli, nella stagione estiva ognuno di questi comuni autorizza da un minimo di 80 ad un massimo di 160 giornate di somministrazione alimenti e bevande in forma ‘allegra’ – afferma Attilio Rapicetta, responsabile d’area per Confesercenti – e la gran parte di queste iniziative non ha più attinenza con la tradizione alimentare e ricreativa del territorio che le ospita. Sono mere scuse per finanziare altre attività, contando sulla corsia preferenziale dei patrocinii e degli adempimenti agevolati, anzi pressoché assenti, a dispetto di tutto quanto sono chiamati ad adempiere gli imprenditori che di queste attività fanno una ragione di sostentamento continua, per sé e per i propri dipendenti”.
La lettera aperta sulle sagre inviata ai Sindaci da Confesercenti è corredata di un “sommario elenco” (circa 40 voci) delle pratiche autorizzative e di esercizio cui le imprese di somministrazione sono tenute per ragioni sanitarie, fiscali o burocratiche. “Non adempiere a certi accorgimenti in materia sanitaria all’interno del ristorante pregiudica la salute del consumatore esponendoli a rischi tali da comportare sanzioni salate o addirittura la sanzione – si legge nel documento – se è vero che su tutto questo nelle sagre si può sorvolare, ci chiediamo: questo perché in quelle occasioni le difese immunitarie automaticamente si alzano?”
Il documento di Confesercenti si completa con un elenco di punti sul quale elaborare una seria bozza di regolamento da adottare a livello comunale, “nell’interesse degli imprenditori, dei cittadini e di chi ancora organizza feste paesane secondo lo spirito che dovrebbero avere”. per Confesercenti la mancanza di iniziative regionali non giustifica il lassismo da parte dei Comuni: “prima che della Regione, la tutela dei cittadini è di competenza delle rispettive amministrazioni comunali. E non solo in fase elettorale”.
Questo il testo della lettera:
LETTERA APERTA AI SINDACI
Egr. Sig. Sindaco,
con la presente lettera vogliamo dare voce e rappresentare la grave situazione in cui si sono venute a trovare la stragrande maggioranza delle attività connesse alla ristorazione, anche a causa del proliferare incontrollato e incontrollabile di Sagre, Feste, pseudo eventi, ecc. tutte improntate sulla somministrazione di alimenti e bevande.
Le Sagre e le Feste paesane, sono nate in passato per motivi lodevoli : identificare la località con un piatto o prodotto tipico del territorio, festeggiare ricorrenze della tradizione locale, laiche o religiose, creare momenti di incontro in località minori e/o frazioni, ecc. e comunque erano sempre stati momenti di aggregazione, che si svolgevano in una giornata, un fine settimana, in alcuni sporadici casi, comunque per pochi giorni, dove spesso le attività di ristorazione, collaboravano sentendosi parte di una comunità sociale ed economica.
Ebbene, in questi ultimi anni si è perso totalmente il controllo, sono fiorite le iniziative più disparate, organizzate da Associazioni sportive, musicali, culturali, del tempo libero, e chi più ne ha, più ne metta…. i tempi di svolgimento si sono prolungati a dismisura, addirittura molte iniziative vengo fatte in più fine settimana, per prendere i giorni migliori per la somministrazione.
Tutto questo ha una sola logica : finanziare le proprie attività ricorrendo al “mangiare”, sfruttando tutte le possibili facilitazioni al massimo livello possibile, beneficiando di un benevolo favore da parte delle amministrazioni comunali e delle notevoli agevolazioni fiscali, sanitarie, ecc. ecc.
Si sono praticamente perse le motivazioni iniziali (salvo qualche caso sporadico) e si è snaturata completamente l’immagine del territorio e dei suoi prodotti : assistiamo a Sagre dell’Aragosta, del Cacciucco, del Pesce di Mare, delle Arance, Prosciutto e Melone, del Maiale Brado, solo per citarle alcune, che oltretutto in un territorio a vocazione turistica come il nostro, ingenera confusione nei turisti e dequalifica l’offerta dei prodotti tipici locali.
Allora Sig. Sindaco la misura è veramente colma, le attività connesse alla ristorazione per lunghi mesi dell’anno, sono costrette a subire questa concorrenza “sleale”, riportando danni economici pesanti che si ripercuotono anche sulla forza lavoro di cui si avvalgono.
Sono letteralmente accerchiati da più “feste”, che si svolgono contemporaneamente in più paesi limitrofi e prevalentemente nel fine settimana, dove si offrono menù ricchissimi di tipologie di primi, secondi, pizza, ecc. (Tra l’altro i prezzi sono perlopiù simili ad un medio ristorante).
Nella nostra indagine che abbiamo effettuato nei comuni a cavallo tra Valdichiana e Trasimeno, abbiamo rilevato che le giornate di somministrazione annuali nei comuni, vanno dalle 70/80 dei comuni più “morigerati” alle oltre 160 di quelli più “aperti”, senza considerare Feste private, cene sociali, e pranzi serviti in locali privati, anche per ricorrenze, ecc.
Non vogliamo affermare che il proliferare sia favorito, dal fatto che ogni organizzatore rappresenta un certo numero di aderenti, che poi alle elezioni vota ed è bene quindi non contrariarli, chiediamo però che le aziende della ristorazione siano considerate per il loro ruolo e che danno a sostegno dell’economia e anche delle finanze comunali.
A tale scopo Le alleghiamo un sommario elenco di tutti gli adempimenti cui deve sottostare un ristoratore per poter svolgere la propria attività, senza incorrere in pesantissime sanzioni, che in alcuni casi prevedono anche la chiusura dell’attività:
APRIRE LA PARTITA IVA, SCEGLIERE LA TIPOLOGIA D’IMPRESA (DITTA INDIVIDUALE O SOCIETA’), ISCRIVERI ALL’INPS ED ALL’INAIL;
DOTARSI DI CASELLA DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
DOTARSI DI SMART CARD PER LA FIRMA DIGITALE
DOPO AVER OTTEMPERATO A TUTTI GLI ADEMPIMENTI PER L’APERTURA :
ADEMPIMENTI URBANISTICI E EDILIZI DEI LOCALI
AGIBILITA’ DEL LOCALE CON LA RELATIVA DESTINAZIONE D’USO
ADEMPIMENTI RICHIESTI DAL REGOLAMENTO IGIENICO SANITARIO :
Ad esempio:: (Laboratori separati per le varie preparazioni, pareti lavabili, frigoriferi, doppi o tripli bagni e antibagni, bagni per il personale separati in rapporto ai posti autorizzati, mobiletti per abbigliamento, mobiletti per i prodotti delle pulizie, spogliatoi, frigoriferi diversificati, ecc. ecc.)
I servizi igienici per la clientela Per locali in grado di ospitare un certo numero persone, i bagni sono suddivisi per sesso, con accesso alle persone disabili;
I servizi igienici ad uso del personale devono presentare un’altezza minima di 2.40 metri, ed essere dotati di lavelli in acciaio inox o ceramica dotati di rubinetteria a comando non manuale (tipicamente, a fotocellula o a pedale). Accanto al lavello deve essere presente un dispenser di sapone, liquido o in polvere, e un erogatore di salviettine asciugamano a perdere oppure un asciugatore elettrico. I servizi utilizzati dal personale del bar non devono trovarsi direttamente in comunicazione con cucine, dispense o altri locali: è sempre obbligatoria la presenza di un antibagno.
E DOPO AVER EFFETTUATO UN INVESTIMENTO ANCHE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO SI PRESENTA
LA SCIA AL SUAP E LA COMUNICAZIONE 852 ALLA USL :
Con allegate planimetrie, relazioni tecniche, relazioni sui rumori, relazione per esecuzioni musicali interne e relazione per esecuzioni musicali esterne, certificazioni impianti elettrici, idrici, riscaldamento, aria condizionata, ecc. ecc.
SI RICHIEDE LA LICENZA AGENZIA DELLE DOGANE PER LA VENDITA DI ALCOLICI
SI INCARICANO VARI TECNICI PER :
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO SUI RUMORI INTERNI
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO SUI RUMORI ESTERNI EPR ESECUZIONI MUSICALI ALL’APERTO
ELABORAZIONE DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO HACCP
SI EFFETUANO TAMPONI SUI TAVOLI DI LAVORAZIONE DUE VOLTE ALL’ANNO
SI DEVONO FARE I SEGUENTI CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORI :
Corso HACCP COME RESPONSABILE + corsi relativi per gli addetti
Corso L. 81 come RSPP per la sicurezza + corsi relativi per gli addetti
Corsi per Antincedio basso e/o medio rischio
Corsi per il pronto soccorso
da aggiornare a secondo della tipologia ogni 3-4-5 anni
VISITE ANNUALI PER I DIPENDENTI *
SI DEVE FAR STILARE E RINNOVARE OGNI ANNO IL PIANO DELLA PRIVACY
SI DEVE FARE DENUNCIA CON DOCUMENTAZIONE PER L’INSTALLAZIONE DELLE TELECAMERE DI CONTROLLO
SI DEVE INOLTRE :
INSERIRE NEI MENU’ L’ELENCO DEGLI ALLERGENI
DISPORRE DI CONTENITORI DI OLIO NON RABBOCCABILE
DISPORRE DI DICHIARAZIONI RELATIVE ALL’ACQUISTO DI SELVAGGINA
DISPORRE DI DICHIARAZIONI RELATIVE ALL’ACQUISTO DI TARUFI
PROVVEDERE ALLO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI (OLII DI COTTURA) TRAMITE DITTE SPECIALIZZATE
PROVVEDERE AL PAGAMENTO OLTRE ALLE IMPOSTE ANCHE :
PAGAMENTO DELLA TARI (TARIFFE SALATISSIME PER LA CATEGORIA DA 11 A 17 EURO A MQ)
PAGAMENTO DELLA COSAP PER LA SOMMINISTRAZIONE ALL’APERTO
IMPOSTA PUBBLICITA’
PAGAMENTO IMPOSTA SULLE INSEGNE
PAGAMENTO INSTALLAZIONE TENDE
CANONE RAI (MAGGIORATO PERCHE’ PUBBLICO ESERCIZIO)
SIAE PER L’ESECUZIONE DI MUSICA E PER LA TV
TASSA SULLE ESECUZIONI MUSICALI
P.S.: UN DIPENDENTE 4° LIV. COSTA CIRCA € 28.000 ANNUI
Tutta questa esposizione, per sottolineare ulteriormente, lo squilibrio degli adempimenti richiesti ad una azienda rispetto alle iniziative estemporanee.
Ci sorge una domanda: se la mancanza di alcuni adempimenti in materia sanitaria all’interno del ristorante pregiudica la tutela della salute del consumatore, esponendolo a rischi ritenuti gravi, tali che l’operatore incorre in sanzioni e addirittura alla chiusura temporanea, nelle Sagre, feste ecc. si può sorvolare perché all’aperto le difese immunitarie sono più alte?!?
Volendo uscire dalla sterile polemica, consapevoli che le Sagre, legate al territorio, ai prodotti tipici della zona, le manifestazioni legate a feste paesane storiche, debbano essere salvaguardate, chiediamo con forza la stesura di un regolamento sulle modalità di effettuazione delle iniziative, che riporti al giusto equilibrio questo fenomeno.
Il regolamento dovrebbe riportare quanto segue :
Durata massima delle giornate da autorizzare nel comune per ogni anno;
Durata massima della manifestazione in 5 giorni in giorni continuativi e non divisibili ad esempio per fine settimana;
Precedenza alle Sagre “storiche” legate alle tradizioni e al territorio con metodi selettivi per la presentazione di iniziative estemporanee;
Limitazione nell’offerta gastronomica, legata alla tipologia della sagra, con presentazione preventiva dei menù;
Uso di prodotti del territorio;
Domanda da presentare entro dicembre dell’anno successivo in modo che si possa stilare un calendario e non vengano superate le giornate massime autorizzate;
Obbligo di presentazione del bilancio di esercizio della manifestazione precedente;
Naturalmente la nostra associazione ha avviato iniziative verso le Regioni perché normino la materia per tutto il territorio, ma la mancanza di direttive regionali specifiche, non giustifica il mancato intervento da parte dei comuni, che magari coordinandosi territorialmente, dovrebbero regolamentare in concertazione con le Associazioni di Categoria, altrimenti avremmo stabilito che le aziende della ristorazione hanno cittadinanza di serie B.
In attesa di riscontro, distintamente salutiamo.
Confesercenti
Area Chiana 1 e Trasimeno