Si infoltisce sempre di più la schiera delle persone che sono state derubate dalla dipendente della ASL di Pian d’Ovile, smascherata dai carabinieri di Siena a cui si erano rivolti i responsabili del presidio sanitario dopo aver ricevuto le lamentele di svariati utenti. I militari avevano piazzato una telecamera nell’ufficio della donna, scoprendo il trucco. Anche l’ultima vittima, un uomo senese, ha raccontato lo stesso copione: era stato attirato nella stanza dalla dipendente con la scusa di una verifica della tessera sanitaria e mentre era impegnato a raccogliere le penne che lei aveva fatto cadere apposta, aveva sfilato 50 euro dal portafoglio lasciato incustodito sul tavolo. L’uomo ha raccontato di essersi accorto del furto quando è andato a pagare il ticket ed era certo che fosse stata quella donna, ma non avendo prove per dimostrarlo ha lasciato perdere. Ci ha pensato parecchio Giovanni (il nome è di fantasia) prima di decidersi ad andare a denunciare i fatti ai Carabinieri, ma quella vicenda gli bruciava ancora per molti motivi. Non era stato tanto il danno a rodergli dentro, ma l’umiliazione di essersi dovuto sentire sciocco. Alla fine però, convinto anche dalla moglie, è andato a sporgere denuncia contro quella dipendente che per il momento è stata interdetta da ogni contatto con il pubblico per la durata di un anno, in attesa che si pronunci il giudice.
ASL Pian d’Ovile: aumentano le vittime della dipendente-ladra
27 Maggio 2016
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