Il Monte dei Paschi ha un patrimonio di opere d’arte di grande valore, ma quale sarà la sua destinazione con l’arrivo di un eventuale nuovo socio? E’ la preoccupazione di storici dell’arte e personaggi del mondo culturale internazionale che stanno per lanciare un appello a difesa di questa imponente collezione. “Le banche italiane negli ultimi 50 anni sono state le uniche a fare collezionismo dell’arte relativa al territorio d’origine – ha spiegato lo storico dell’arte e membro del Club Unesco di Siena Marco Ciampolini intervistato da Cristiana Mastacchi -, questo ha permesso di riunire tanti quadri di artisti più o meno famosi legati al territorio. Anche il Monte dei Paschi ha acquistato opere importantissime per la storia dell’arte senese, il timore è che con l’avvento di nuovi soci o con l’aggregazione della banca, si possano disperdere. Il patrimonio di tele è così vasto che si potrebbero aprire più musei a Siena o organizzare delle mostre temporanee. Le opere acquistate fino al 1993 sono state riconosciute pubbliche, non possono essere vendute ma possono essere spostate e quindi in teoria potrebbero finire ovunque. Il nostro appello chiede che ci sia una regia senese nella gestione di questa collezione: abbiamo già molte adesioni come quella del direttore del dipartimento del Rinascimento italiano del Metropolitan Museum di New York, da studiosi giapponesi come Matzubara”.
Il rischio è che la città si svuoti dei suoi tesori. “Siena è la quarta città italiana in termini di patrimonio artistico. Ma molti dei capolavori sono finiti nelle soffitte dei palazzi e per questo la sovrintendenza sta facendo un importante lavoro per la catalogazione delle opere, ma non basta. Serve anche tutelarlo nella maniera migliore possibile”.
Opere d’arte Mps a rischio in caso di nuovi soci, si mobilita il Club Unesco di Siena
