Un’azione di prevenzione e contrasto capace di tutelare e conservare il patrimonio unico di valori ambientali e agroalimentari della Toscana. Questo emerge dal Rapporto 2014 – L’attività operativa del Corpo Forestale dello Stato in Toscana, presentato ieri nei locali del Comando Regionale Toscana da Giuseppe Vadalà, Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato in Toscana, alla presenza di Giampero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, e di Orazio Ciancio, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali.
Sicurezza ambientale, Protezione civile e Tutela della biodiversità i principali ambiti d’intervento.
Nel campo della sicurezza ambientale, il 2014 ha visto i Forestali toscani eseguire 60.105 controlli che hanno interessato 20.766 persone, accertare 894 reati e segnalare 1.021 persone all’autorità giudiziaria, contestare 3.838 illeciti amministrativi a carico di 3.517 trasgressori e comminare un importo complessivo di € 3.294.555.
Quattro le Province toscane dove l’attività è risultata più cospicua: Arezzo (24.975 controlli, 721 illeciti e 129 reati accertati, 651 persone sanzionate e 142 segnalate all’autorità giudiziaria), Grosseto (7.126 controlli, 432 illeciti e 68 reati accertati, 400 persone sanzionate e 56 segnalate all’autorità giudiziaria), Firenze (5.570 controlli, 603 illeciti e 219 reati accertati, 600 persone sanzionate e 234 segnalate all’autorità giudiziaria), e Siena (4.784 controlli, 637 illeciti e 108 reati accertati, 657 persone sanzionate e 149 segnalate all’autorità giudiziaria).
Il principale settore di attività è stato la tutela idrogeologica del territorio con 23.078 controlli, 1.322 illeciti e 307 reati accertati; nello specifico, il contrasto alle violazioni dei vincoli paesaggistici e forestali apposti per garantire il corretto utilizzo del territorio rimane preponderante nell’attività dei Forestali toscani: abusivismo edilizio e irregolarità nelle utilizzazioni boschive (3688 i controlli e 952 illeciti accertati a danno delle foreste toscane) gli ambiti dove è stato accertato il maggior numero di irregolarità.
Rilevante anche l’azione di controllo a la tutela della fauna (14.476 controlli effettuati, 687 illeciti e 113 reati accertati), a contrasto del traffico illecito di rifiuti (3.140 controlli, 472 illeciti e 202 reati accertati), e a tutela della legalità nel settore agroalimentare (1.110 controlli effettuati, 164 illeciti e 8 reati accertati).,
Numerose le operazioni di polizia giudiziaria significative. Nel capoluogo regionale, sono stati accertati rilevanti traffici illegali di rifiuti (art. 260 d.lgs. 152/2006) organizzati da associazioni criminali (Operazioni “Eco” e “500”). Ad Arezzo è stato assicurato alla giustizia un soggetto che nel 2013 si era reso autore di numerosi incendi boschivi (art. 423-bis c.p.). A Grosseto il Comando provinciale ha operato a contrasto degli atti criminali che in Maremma, nel solo 2014, hanno portato all’uccisione di oltre dieci esemplari di lupo. Il Comando provinciale di Siena, invece, ha posto in essere azioni di controllo sistematico per reprimere le contraffazioni agroalimentari.
Nell’ambito della Protezione civile, i Forestali hanno contribuito alla macchina regionale di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi (120 in Toscana nel 2014), e sono stati impegnati in occasione dei principali eventi calamitosi (Alluvione in Toscana a gennaio, Tromba d’aria a Firenze in settembre, esondazione del Fiume Elsa a ottobre, Alluvione di Massa a novembre).
Non meno importante anche le costanti attività di tutela e conservazione della biodiversità. Nei tre Parchi Nazionali (Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, Appennino Tosco-Emiliano), dove la priorità del Corpo è assicurare la vigilanza del territorio, e nelle 36 Riserve Naturali Statali, dove gli otto Uffici Territoriali per la Biodiversità gestiscono direttamente le aree protette assicurando tutela e salvaguardia della biodiversità.
Una grande mole di lavoro resa possibile anche dall’esistenza di Servizi speciali dedicati ad attività specialistiche.
La Centrale Operativa Regionale ha risposto a oltre 21.000 chiamate rispondendo al Numero Verde di Emergenza Ambientale 1515 ricevendo 2.923 segnalazioni di massima utilità per l’accertamento degli illeciti e 2.062 interventi di supporto alle pattuglie operanti sul territorio in attività di polizia di prossimità.
Specifiche aliquote di personale hanno curato la realizzazione e l’aggiornamento dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio, in attuazione degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto. Con i rilievi in bosco eseguiti per alimentare la rete CON.ECO.FOR, i Forestali hanno contribuito al monitoraggio dello stato di salute delle foreste toscane. Significative anche la prevenzione realizzata attraverso l’educazione e la didattica ambientale.
Molto importanti anche i rapporti convenzionali di collaborazione che il Corpo ha instaurato con gli Enti territoriali e col mondo dell’Associazionismo. Tra le altre, si segnalano le intese raggiunte con la Regione Toscana per la lotta agli incendi boschivi e per il controllo delle utilizzazioni forestali, e col Comune di Firenze per la sorveglianza del Parco delle Cascine.
Per il Prof. Maracchi il Corpo Forestale dello Stato rappresenta una risorsa per il nostro Paese anche, ma non solo, viste le attività svolte a tutela del territorio dal punto di vista idrogeologico.
Il Prof. Ciancio, invece, in un appassionato intervento a difesa del bosco e della sua importanza per la società moderna, ha sottolineato la capacità operativa e d’indagine messa in campo dai Forestali toscani per affrontare i nuovi problemi che emergono nell’attuale realtà che muta a velocità superiore a ogni immaginazione.
“Siamo veramente soddisfatti – afferma Giuseppe Vadalà, Comandante regionale del Corpo – del contributo che siamo riusciti a dare anche nel 2014 all’ambiente, all’agricoltura, al paesaggio e alla società toscana. Abbiamo affrontato le restrizioni imposte dalla spending review efficentando i nostri processi operativi per assicurare ai cittadini il mantenimento degli abituali standard di sicurezza ambientale e agroalimentare”.