L’ex patron del Siena Calcio Massimo Mezzaroma è stato iscritto nel registro degli indagati in un’indagine della Guardia di Finanza denominata “Fischio finale”. Per lui l’accusa sarebbe di accesso abusivo al credito e l’’inchiesta, coordinata dal pm Antonino Nastasi, sarebbe partita dalla cessione del marchio della società bianconera che, agli inizi del 2012, era stato venduto per 25 milioni di euro alla società B&W Comunication di Mario Lattari, anche lui indagato. Numerose perquisizioni sono state svolte a Siena, anche nella sede della società della Robur, a Roma, a Pomezia e in Calabria. Sequestrati computer e documentazione cartacea. Documenti sono stati acquisiti anche nella sede della banca Monte dei Paschi. Secondo l’accusa, in pratica, la valutazione del marchio sarebbe stata sovrastimata con l’obiettivo di ottenere finanziamenti dalle banche, anche grazie a documentazione non veritiera. Gli uomini della Gdf hanno perquisito anche alcune società dilettantistiche collegate al Siena e le abitazioni di alcuni ex dirigenti tra cui Alberto Parri e Giuseppe Bernardini, membri del Cda dell’Ac Siena al momento della cessione del marchio.